Da Montecarlo di Lucca a Hollywood questa è la storia dello chef internazionale Paolo Celli, tra stelle luminose e cucina povera.
Manca poco a Natale e ci sembra una buona idea raccontare una storia vera che è anche una fiaba moderna. Un sogno che si avvera, quello di un bambino che per ammirare i suoi idoli sul grande schermo, vendeva bibite nei pressi del cinema. Sognava di diventare attore e, intanto, imparava tutti i segreti della cucina tradizionale della sua Toscana, grazie alla mamma e alle suore che gestivano la scuola comunale.
Stiamo parlando di Paolo Celli, un “purosangue lucchese” come ama definirsi, originario di Montecarlo e che ha fatto tesoro del suo amore per la Toscana. Oggi, a buona ragione, può essere definito il cuoco delle stelle, lo chef di Hollywood. Per tanti anni ha vissuto fianco a fianco a nomi importanti del mondo dello spettacolo, conoscendoli e osservandoli da un angolazione insolita: non davanti a una cinepresa ma a uno dei suoi piatti; chi conosce il mondo della ristorazione sa bene quante cose si possono capire e imparare delle persone mentre sono a tavola. Immaginiamo che Paolo abbia così tanti aneddoti da raccontare sulle star nazionali e internazionali da poterci scrivere un libro o magari due!
A 12 anni lascia la sua Montecarlo di Lucca per trasferirsi a Torino, fa il lavapiatti in un ristorante dove spesso fanno capolino delle stelle del varietà italiano del calibro di Vanda Osiris e la compagnia di Macario; un giorno capita che lo chef si ammala e il proprietario chiede a Paolo di sostituirlo, è solo un bambino ma è subito un successo, tanto che Vanda Osiris vuole abbracciarlo.
Paolo si trasferisce di nuovo, questa volta nella capitale. A Roma lavora in una pizzeria e, anche qui, non mancano le frequentazioni legate al mondo del cinema. Conosce una giovanissima Claudia Cardinale, ma anche Sandra Milo, Gianni Boncompagni e Frank Sinatra che lo vuole come comparsa nel film “Il colonello Van Ryan”, con Raffaella Carrà, per cui Paolo Cerri cucina la pasta con le sarde, le linguine al pesto e altre delle sue specialità. Sembra proprio che il suo sogno si stia realizzando ma, nonostante le comparsate nel cinema, la partecipazione a fotoromanzi e il fare l’indossatore per alcuni famosi sarti romani, Paolo non abbandona i fornelli.
Nel 1971 è in viaggio verso l’America, dove lavorerà in un ristorante lucchese nel Michigan, qui conosce Talia Shine, la sorella di Francis Ford Coppola con cui fa amicizia, grazie anche alle comuni origini italiane. La futura “Adriana” di Rocky con Sylvester Stallone, lo presenta al fratello Francis, che vuole imparare a preparare qualche piatto della sua terra d’origine e anche tra i due nasce un’amicizia. Quando il regista deve partire per qualche mese per girare “Il Padrino”, Paolo si offre per cucinare gratis alla troupe in Sicilia. In questa occasione conosce e cucina per stelle luminose del cinema come Marlon Brando, Al Pacino, Robert de Niro e, quando tornerà negli Stati Uniti, sarà richiesto da tutta Hollywood.
Un giorno Liz Taylor si chiede “Perché all’Hilton non mi propongono mai pasta e fagioli?”. Già, perché i glitterati divi del cinema sono persone esattamente come tutte le altre, amano il cibo, quello buono e spesso questo coincide con i piatti della cucina povera, questo paolo celli lo sa bene. Il suo amore per la cucina tradizionale l’ha portato ad Hollywood dove ha conosciuto Yul Brinner, Kirk Douglas, Tony Curtis, Clint Eastwood, Frank Capra, Sergio leone, Alain Delon e gli ha conquistati e resi felici con la mortadella, la schiacciata, la ribollita, la bruschetta con l’aglio, la polenta fritta, i fagioli con le cotenne, piatto tanto buoni quanto economici. Sui set cinematografici portava la pizza calda e la mortadella che andavano letteralmente a ruba.
E per Natale? Per il padre di Francis Ford Coppola cucinò una ricetta tipica di Montecarlo, il risotto sul piccione, mentre per Romy Schneider l’anatra all’arancia, di cui era molto ghiotta, e in entrambi i casi fu un successo.
Per circa 30 anni Paolo Celli da Montecarlo di Lucca ha cucinato per Hollywood e spesso si è seduto al tavolo con le star del cinema che, alla fine, erano persone comuni mentre lui era ed è il bambino che ha realizzato il suo sogno.
Redazione