Le elezioni sono sempre un momento estremamente importante per una comunità, oltre che importanti, possono determinare anche situazioni di stress psicologico di non poco conto per chi le vive in prima persona come candidato. È quindi da iscriversi a tale situazione di stress l’equivoco in cui è caduto il Consigliere Franceschi, che con un intervento di ieri chiede la nomina di un commissario ad acta per l’approvazione del rendiconto 2017 del Comune di Pescia, che risulta essere stato approvato dal Commissario Prefettizio in data 29.06.2017 con deliberazione n. 27 proprio dal Commissario Prefettizio e questo dopo quattro giorni dalla proclamazione del Sindaco da parte della Commissione Elettorale.
Caso mai l’attenzione del Consigliere Franceschi avrebbe dovuto cadere su questa discrasia di date, considerato che con la proclamazione del Sindaco sarebbero dovuti venir meno i poteri del Commissario Prefettizio, ma tant’è il rendiconto è approvato e quindi lascio ben volentieri ai miei colleghi, che militano più o meno attivamente, copertamente o scopertamente per l’una o l’altra fazione, stabilire se tale atto sia legittimo o meno. All’odierno i volenterosi, più o meno blasonati, spargitori di pareri non mancano ed avranno modo di studiare tutte le alchimie di diritto amministrativo a sostegno dell’una, come dell’altra tesi.
Resta un fatto ed è questo che dovrebbe interessare non solo il Consigliere Franceschi, non solo il Consiglio Comunale nel Suo complesso, ma tutta la Città di Pescia: il rendiconto in questione, comodamente scaricabile dal sito del Comune di Pescia, porta un disavanzo di 7.602.861 (dicasi settemilioni) di euro, che, come recita la delibera, dovrà essere portato nel prossimo bilancio di previsione come debito da ripianare.
È da ritenersi che, più che un commissario ad acta, ci sarebbe bisogno di un altro soggetto qualificato a prendere le decisioni del caso, ma avendo un Sindaco ed un’amministrazione nel pieno dei propri poteri non resta che attendere le difficili decisioni che dovranno assumere, ma per queste decisioni non potremo chiamare in causa un commissario ad acta, queste spettano al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio Comunale.
Roberto Fambrini