La mia profonda disistima verso gli italiani risale ai primi anni Ottanta, e mi pare che negli ultimi decenni la loro stupida meschinità sia esponenzialmente cresciuta e si sia cronicizzata (i cretini si sono specializzati, direbbe Flaiano), come ha ben evidenziato la pagliacciata del virus. Ovvero una influenza aggressiva che ha mandato sottoterra con qualche mese di anticipo (questo dice la media,che non ho inventato io, dei morti con, e quasi mai per, il Coronavirus), ultraottantenni con tre patologie. Il poco invidiabile oscar della stupidità va ai deficienti psicopatici che si sono fatti sigillare in casa invocando anzi maggiori restrizioni per tutti e denunciando camminatori, runner, ciclisti e grigliatori domenicali, spalleggiati da sindaci e sgherri in divisa con manie di onnipotenza che un popolo serio avrebbe reiteratamente preso a calci nel culo.
Ma oltre a questi scemi impauriti, con degno corollario di inni, tricolori e serenate napoletane dai terrazzi, c'è stato anche chi si è sentito in dovere di ringraziare la Cina per l'invio di un manipolo di medici e di qualche mascherina di cartone a epidemia conclamata. Per questi mentecatti è probabilmente un dettaglio che il virus sia partito da un laboratorio cinese, che il governo assassino di questa dittatura comunista abbia colpevolmente taciuto e nascosto fin quando ha potuto con le conseguenze che abbiamo visto e subito, che il medico Li Wenliang, che denunciò quanto stava accadendo già il 30 dicembre 2019, sia stato arrestato e fatto morire. Nascondere, occultare, negare, depistare, come fu in Russia a Chernobyl nel 1986, come sempre hanno fatto questi regimi criminali che da cento anni producono solo miseria e morte. Altro che gratitudine, qualcuno spieghi a questi dementi che ringraziare la Cina per l'interessato, ridicolo aiuto, è come ringraziare lo stupratore perchè ti offre la pillola del giorno dopo.
Lo stesso vale per gli adulatori di Cuba, i cui medici sono arrivati in Italia con bande, bandiere, grancasse e ritratti castristi. I medici cubani vengono mandati a lavorare all'estero dal loro governo,che gli lascia poi una minima parte del guadagno (che è comunque più della miseria che riceverebbero lavorando in patria). Molto di questi medici (sono ben 30mila quelli impiegati fino ad oggi) hanno tentato di fuggire e non possono più rientrare a Cuba. Insomma, un poco marxista sfruttamento del lavoro salariato da parte della mafia castrista. Tanto, per i compagni trinariciuti di guareschiana memoria, "hasta la mentira siempre!"
C'è poi il folto stuolo di questuanti che accusa il Nord Europa, e in particolare la Gemania, delle crescenti disgrazie di questa sciagurata repubblichetta. Come se decenni di sprechi, di clientelismo, di favoritismi, di ruberie a tutti i livelli li avesse creati Berlino. Mi fa ribrezzo sentire elemosinare una pretesa e ingiustificata solidarietà (il virus c'è stato anche in Germania, solo che loro hanno i bavaresi, noi i napoletani, lì sono governati dalla Merkel, che è laureata in chimica e in fisica ed è sposata con uno scienziato, qui abbiamo un avvocatino incapace e arrogante circondato da bibitari, comici, culattoni del Grande Fratello e TonTinelli vari); una solidarietà che è sempre unidirezionale, da Nord a Sud. E fa ancora più schifo sentir piatire adducendo motivazioni da miserabili, come la cancellazione dei debiti di guerra. Se gli italiani avessero letto qualche libro, anzichè limitarsi, quando va bene, a comprarli a peso per riempire la libreria del salotto, saprebbero che il debito cancellato alla Germania nel 1953 non derivava da politiche economiche disastrose e clientelari, non era dovuto a libere scelte, ma a condizioni di guerra esageratamente vessatorie imposte dai vincitori. Derivava dai 130 milioni di marchi oro del trattato di Versailles, dai costi di occupazione, dagli aiuti ricevuti (il Piano Marshall per la Germania era un prestito, non un regalo). E nonostante questo il debito tedesco era poco più del 10% del PIL. Bisognerebbe poi ricordare agli italiani, a questo popolo di abietti amanti delle leggi, della delazione, degli sceriffi e delle divise, che della Germania nazista furono entusiasti alleati e il tradimento, peraltro provocato dalle bombe angloamericane e non da un convincimento spontaneo, è sempre un atto di viltà, mai una redenzione. Il sommo poeta vi metterebbe tutti nel gelido lago di Cocito, nell'ultimo cerchio dell'Inferno.
Infine, last, but not least, c'è la pletora di zecche che invoca lo Stato e ne lamenta l'assenza. Lo Stato purtroppo c'è, e se ne accorgeranno presto gli imprenditori, le partite IVA, i titolari di attività e di esercizi commerciali costretti a chiudere per mesi da politici criminali e da virologi da Grande Fratello, coadiuvati adesso da un esercito di 500 strapagati esperti di sce(me)nze varie (ma i pentecatti con le stelle non erano nemici delle poltrone, oltre che del PD alleato di sgoverno ?). Per chi proverà a riaprire sono pronte regole assurde e improponibili, adempimenti, controlli di ogni tipo, accertamenti dell'agenzia delle entrate e multe. Altro che facilitazioni, aiuti e soldi che non ci sono.
Più che "andrà tutto bene", la solita minchiata buonista che tanto piace agli itaglioni, direi che il peggio deve ancora arrivare. Questione di mesi e il paese sarà in miseria, con tassazione all'80%, delazioni, denunce, carcere per gli oppositori, distruzione definitiva del tessuto produttivo, produzione legislativa, limitazioni di libertà, prezzi calmierati........ Insomma, quel socialismo che un gregge di ignoranti statalisti ha meritato e alla fine, in gran maggioranza, pervicacemente voluto.