Cresce l’attrattività e la sinergia con le altre strutture operative per le patologie più complesse. Michelagnoli: “avvio anche della centralizzazione degli interventi alla tiroide”
Incremento degli interventi chirurgici e sinergia con le altre strutture operative per le patologie più complesse. Abbattimento delle liste d’attesa e avvio della centralizzazione degli interventi alla tiroide come riferimento aziendale. La Chirurgia Generale dell’ospedale di Pescia si è rinnovata e rilancia, mettendo a frutto le professionalità e le competenze, le disponibilità strumentali e facendo “squadra”.
Da metà settembre 2022 (data in cui è arrivato il nuovo direttore della struttura operativa complessa, il dottor Francesco Feroci) a metà febbraio di quest’anno la produzione, rispetto al 2019, periodo pre-Covid, è aumentata di oltre il 20% (548 interventi vs 456) con un abbattimento della lista d’attesa del 2%.
“Con l’arrivo del dottor Feroci in appena cinque mesi abbiamo assistito ad una maggiore attrattività della struttura operativa complessa di chirurgia dell’Ospedale della Valdinievole– afferma il dottor Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche- la quale oltre a svolgere appieno la propria missione nel presidio con i numerosi interventi chirurgici e le attività ambulatoriali, è pienamente inserita nella rete dipartimentale dell’Azienda, partecipando con i propri chirurghi alle attività specialistiche presso gli altri presidi (Chirurgia Pancreatica ed Epatobiliare) e abbiamo dato avvio anche alla centralizzazione al S.S. Cosma e Damiano di numerosi interventi alla tiroide provenienti dalle altre zone. A conferma della fiducia nel lavoro dei medici di questa struttura, diversi investimenti specifici nella tecnologia sono stati effettuati nel 2022 per dare un servizio sempre più di qualità: il neuromonitoraggio dei nervi ricorrenti per gli interventi alla tiroide ed una colonna laparoscopica di ultima generazione ne sono un esempio. E altri sono in programma per il 2023 per dare ulteriore slancio alla struttura”.
Oggi l’attesa media per una visita chirurgica è di 4 giorni e ogni settimana vengono eseguiti circa 25 interventi programmati di chirurgia generale oltre alle numerose urgenze che provengono dal pronto soccorso.
“Un impegno notevole ed encomiabile da parte dei chirurghi e delle chirurghe che si è sono messi a disposizione per curare quanti erano erano rimasti indietro a causa delle riduzioni dovute alla pandemia e li ringrazio oltre a rivolgere un notevole apprezzamento alla direzione sanitaria, di cui è referente la dottoressa Giuditta Niccolai per l’organizzazione funzionale delle sale operatorie e delle degenze. Nel mese di marzo l’offerta chirurgica sarà ulteriormente ampliata con l’arrivo di un nuovo specialista – ha aggiunto la dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore della rete ospedaliera aziendale.
Molteplice la tipologia di interventi che viene svolta: dalla chirurgia mininvasiva laparoscopica oncologica e non oncologica dell’apparato digerente alla chirurgia delle ernie di parete addominale, dalla chirurgia endocrina alla chirurgia d’urgenza e alla chirurgia proctologica.
“Ciascun chirurgo infatti – spiega Feroci - non solo esegue gli interventi più comuni, come ernie inguinali e colecistectomie laparoscopiche, ma si occupa con elevata professionalità dei suddetti percorsi specifici in base alle proprie competenze e ai pluriennali percorsi professionali. Sono anche particolarmente soddisfatto, visti gli ottimi risultati, della stretta collaborazione con le strutture di Gastroenterologia, diretta dal dottor Mario Lombardi, di Oncologia, diretta dalla dottoressa Ilaria Pazzagli e con la Medicina Interna diretta dalla dottoressa Grazia Panigada, in particolare nell’affrontare le patologie più complesse.
Si è creata una vera e propria sinergia a cui si aggiungono la collaborazione con struttura di Anestesia diretta dal dottor Simone Cipani, quella dei coordinatori e degli infermieri del blocco operatorio e dei reparti di degenza, diretti dal dottor Fabio Pronti”.
Il dottor Feroci, si ricorda, ha sviluppato competenze tecniche e cliniche in chirurgia oncologica dell’apparato digerente (stomaco, colon retto). Possiede un’esperienza in chirurgia laparoscopica avanzata, oltre che in chirurgia open. Ha al suo attivo una casistica di quasi 4mila interventi e nell’ospedale di Prato era referente della Chirurgia Endocrina, svolta con procedure innovative per cui il Santo Stefano era Centro di riferimento in chirurgia della tiroide.
L'Azienda conferma quanto già comunicato alla cittadinanza nelle settimane precedenti. L’ospedale di Pescia è pienamente operativo in tutti i suoi settori e servizi. L’attività chirurgica descritta è la risposta più efficace a chi parla di interruzioni di attività che, non solo non esistono ma offendono tanti professionisti che quotidianamente operano con perizia ed umanità. Si ribadisce che l’attenzione e l’investimento sull’ospedale della Valdinievole è massimo e garantito dalla Regione Toscana. Chi ripete monotonamente il contrario è mosso da obiettivi che non hanno nulla a che vedere con l’ospedale SS Cosma e Damiano.
Redazione