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Il consiglio comunale ha approvato ieri il completamento della trasformazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani su tutto il territorio comunale che prevede l'adozione del modello ibrido di raccolta, oltre alle postazioni interrate, nel centro storico, entro la terza cerchia muraria. Il provvedimento ha ottenuto 18 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega, Amo Pistoia e Gruppo Misto), 9 voti contrari (PD, Pistoia Sorride, Pistoia Spirito libero, Italia Viva, M5S) e 3 astenuti (Gruppo Indipendente e Pistoia in Azione).

La nuova modalità partirà da lunedì 12 aprile per le zone est e sud di Pistoia e poi, progressivamente, si estenderà alle altre. E’ prevista la raccolta porta a porta di carta e cartone e di multimateriale leggero (imballaggi e contenitori in plastica, tetrapak, metallo, polistirolo). Le restanti frazioni di rifiuti (organico, vetro, residuo non differenziabile) dovranno essere conferite nei cassonetti “intelligenti” stradali che verranno progressivamente sostituiti agli attuali. I cassonetti rimarranno per il momento ad accesso libero, successivamente saranno dotati di accesso controllato (con chiavetta elettronica). Nella frazione di Bottegone verrà invece immediatamente sperimentato l’accesso elettronico. E' previsto, invece, il porta a porta integrale per un numero limitato di utenze (circa 1.000) in alcune piccole porzioni di territorio, dove la viabilità è preclusa o difficoltosa per i mezzi pesanti.

Il nuovo sistema di raccolta consentirà, a regime, la tracciatura dei conferimenti e, conseguentemente, la possibilità per i cittadini che effettueranno una corretta differenziazione dei rifiuti, di avere una riduzione della tariffa.

Entrano in funzione anche i servizi di ecofurgone ed ecotappe. L'ecofurgone sarà presente nei giorni di mercoledì e sabato, gli stessi del mercato cittadino, in piazza San Francesco dalle ore 7.30 alle 12.30. Alla presenza di operatori di Alia sarà possibile portare oggetti elettronici, batterie, lampadine, oli vegetali e minerali esausti, bombolette spray, toner e cartucce di inchiostro per stampanti, solventi, farmaci scaduti e altri che non possono essere gettati nell'indifferenziato. Le ecotappeche verranno progressivamente attivate sul territorio, sono, invece, piccole postazioni in locali aperti al pubblico (come supermercati, circoli, proloco) dove potranno essere conferiti bombolette spray, lampadine, toner e cartucce di inchiostro per stampanti, pile, piccole apparecchiature elettriche ed elettroniche, oli vegetali esausti.

Il provvedimento è stato presentato dall'assessore all'ambiente Gianna Risaliti.

«Con l'approvazione di questo atto - ha sottolineato Risaliti – si chiude l'ultimo passaggio di un iter complesso iniziato tre anni fa. La giunta nel dicembre 2017 ha approvato la proposta del gestore Alia per la realizzazione dei cassonetti interrati entro la terza cerchia di mura, soluzione individuata come la più adeguata per contemperare le esigenze di raccolta differenziata con quelle di tutela del decoro e dell’igiene pubblica del centro cittadino e che si è dimostrata molto efficace fin dall’avvio del nuovo servizio, avvenuto nella scorsa estate. Con questo provvedimento – ha proseguito Risaliti - diamo il via invece alla trasformazione del servizio su tutto il resto del territorio. Abbiamo scelto il modello ibrido per la raccolta differenziata perché dal confronto con gli altri modelli, che abbiamo chiesto al gestore, è risultato quello che consente una maggiore flessibilità del servizio, è adeguato alle caratteristiche del nostro territorio, garantisce soddisfacenti livelli di raccolta differenziata e costi accettabili, permettendo un risparmio complessivo di 1,2 milioni di euro l’anno rispetto al porta a porta integrale. L’elaborazione e l’iter per l’approvazione del progetto di trasformazione da parte di ATO hanno richiesto tempi lunghi, ulteriormente dilatati a causa della pandemia. L'obiettivo del nuovo sistema – ha concluso l'assessore all'ambiente - è di incrementare quantità e qualità della raccolta differenziata per raggiungere, una volta a regime, almeno il 70% e allo stesso tempo contrastare degrado e abbandono di rifiuti. Ringrazio il presidente della Commissione ambiente Fabio Raso, l'ufficio ambiente con il dirigente Arnoldo Billwiller poi andato in pensione e sostituito dall'attuale dirigente Fabio Caggiula e in particolare Ilaria Baldi per il suo prezioso contributo».

Nel corso della seduta consiliare sono stati presentati da Pistoia Spirito libero 5 emendamenti a integrazione della proposta. In pratica si chiedeva di aggiungere nella delibera alcune cifre sui costi contenute negli allegati. Gli emendamenti sono stati votati e respinti.

Nella discussione generale sono intervenuti diversi consiglieri comunali tra i quali Fabio Raso (Pistoia Concreta), Tina Nuti (Pistoia Spirito libero), Iacopo Bojola (Forza Italia – Centristi per l'Europa), Walter Tripi (Partito Democratico), Francesca Capecchi (Fratelli d'Italia) e Iacopo Vespignani (Pistoia in Azione).

«La prima criticità sulla quale siamo andati ad intervenire – ha spiegato il capogruppo di Pistoia Concreta Fabio Raso - è quella che si è dimostrata la scelta peggiore della passata amministrazione, ed è quella del centro storico che prevedeva una raccolta porta a porta con la conseguente esposizione di centinaia di bidoncini di plastica lungo tutte le vie del centro storico. Evidentemente non si era tenuto conto delle decine di attività commerciali, in particolar modo di somministrazione e, di conseguenza, dei notevoli problemi di origine igienico/sanitaria ed estetici che quella scelta avrebbe portato. La scelta di questa amministrazione è stata di iniziare un progetto di cassonetti interrati partendo dalla prima cerchia muraria dove già da un anno sono operativi, evidenziando immediatamente una miglioria sia igienico/sanitaria sia di decoro urbano migliorando inoltre complessivamente il rendimento della raccolta andando verso l'obiettivo del 70%, tracciando anche i conferimenti attraverso l'impiego di sistemi di apertura elettronici mediante microcip che saranno a breve attivati nella zona di Bottegone e poi estesi a tutto il comune. Tanto ancora c'è da fare ma l'inizio ci sembra più che soddisfacente, il ruolo principale in tutto ciò lo hanno i cittadini che dovranno pensare a lasciare un mondo più pulito ai propri figli».

«Pistoia Spirito Libero ha convintamente votato contro la modifica al sistema di raccolta rifiuti nel comune di Pistoia per più motivi – ha spiegato Tina Nuti, capogruppo di Pistoia Spirito libero -: questo progetto, strettamente collegato a quello degli interrati, costerà ai cittadini pistoiesi 1 milione e 290.000 euro in più rispetto al 2020 facendo salire la TARI che i pistoiesi dovranno pagare a oltre 20 milioni. Eccessivo il costo degli interrati che sarà di più di 2 milioni; un costo mai conosciuto fino ad oggi nonostante le insistenze dell’opposizione. Notevoli i costi di investimento, ma la percentuale di raccolta differenziata del 70% è soltanto una stima, infatti ad oggi non si conosce quale sia il miglioramento dovuto agli interrati. Inoltre deve essere aggiunta la nuova spesa di 1.300.000 euro per l’avvio del progetto, ossia l’informazione ai cittadini sul nuovo metodo di raccolta. Sono infatti previste 120 riunioni nel territorio, quasi una campagna elettorale pagata con la Tari. Ma attenzione: i costi che sopra vi ho indicato, forniti da ALIA e da ATO Toscana Centro, non sono inseriti nella delibera di consiglio comunale. Ho presentato degli emendamenti per inserirli, ma Tomasi e la sua maggioranza di centrodestra non hanno accolto questo invito di chiarezza e di verità. Perché? Perché questi numeri sono imbarazzanti. Hanno voluto tenerli nascosti fra i documenti difficili da leggere. Come accade quando non si vuole che la gente sappia».

«Il decreto Ronchi è del 1997 – ricorda il capogruppo di Forza Italia – Centristi per l'Europa Iacopo Bojola - ma sino ad oggi la raccolta differenziata nel nostro comune, in quasi 30 anni, non si è sviluppata come avrebbe dovuto, come mai non si guarda con spirito critico su quanto tempo è stato perso? Tenuto conto che l'Italia non è certamente l'ultimo Paese europeo che si occupa di economia circolare, essendo secondo solo a Germania e Austria. Stiamo scontando la pessima programmazione della Regione, ed i conseguenti costi dell'esportazione dei rifiuti che oggi costa circa 200 euro a tonnellata, con aumenti stratosferici per la popolazione, questo è l'unico dato certo, il resto è frutto di un'ipotetica ottimizzazione della raccolta che, tuttavia, andrà verificata con la sua effettuazione, poiché neppure gli addetti ai lavori sono in grado di prevedere tutti gli effetti che dipenderanno da molti fattori esogeni, uno fra tutti il mercato delle materie prime seconde. Il sistema perfetto per la raccolta e smaltimento dei rifiuti non è ancora stato inventato, ma per le caratteristiche del nostro territorio e la densità di popolazione, gli studi ci fanno presumere che il sistema ibrido possa favorire il raggiungimento di percentuali consistenti di differenziata. Intanto, in tre anni il Centro Storico ha visto scomparire i bussolotti gialli, verdi e blu che invadevano le strade e i marciapiedi. Cassonetti e sacchetti abbandonati all'imbrunire alla mercé di animali randagi, di balordi ed ostativi al passaggio alle spazzatrici meccaniche».

«La gestione dei rifiuti con l'amministrazione Tomasi va all'insegna della casualità e della disparità – ha sottolineato il capogruppo del Partito Democratico Walter Tripi -. Casualità, perché arriviamo ad oggi dopo un percorso fatto di indicazioni per niente chiare: non chiari i costi, non chiare le modalità, non chiara l'efficacia. Soltanto proiezioni generiche e pochi dati sicuri. Disparità, perché mentre in centro si investe per i cassonetti interrati, nel resto della città si manterranno i cassonetti con tutto ciò che questo comporta in termini di servizio e di disagi. Quello che però la Giunta si dimentica di dire, è che i costi enormi di tutta questa operazione dovranno sostenerli i cittadini pistoiesi a partire dal 2023, con la Tari che si alzerà ancora. Intanto, gli altri Comuni intorno a noi si stanno dotando di sistemi ben più innovativi, meno costosi, e da anni raggiungono percentuali di raccolta ben più alte di Pistoia. A rimetterci saranno le tasche dei pistoiesi e la qualità di un servizio che ad oggi è già scadente».

«L’ immobilismo nel quale la classe politica dirigenziale che ha governato la nostra città fino al 2017 si è trincerata per quanto riguarda il settore dei rifiuti – ha evidenziato Francesca Capecchi di Fratelli d'Italia -, ha prodotto conseguenze drammatiche per la comunità pistoiese. L’assenza di strategie e pianificazioni da parte delle amministrazioni che si sono succedute ha costretto Pistoia ad essere il fanalino di coda dei comuni toscani in termini di percentuale di raccolta differenziata. Negli ultimi 20 anni la tariffa della Tari è sempre aumentata, a fronte di zero investimenti e la nostra città non è stata messa in grado di dare un contributo fattivo in ambito di politiche ambientali. Oggi siamo quindi di fronte ad una svolta storica: per la prima volta, non solo la questione rifiuti viene messa nell’agenda politica del Sindaco tra le priorità, ma viene proposto alla città un sistema di raccolta strutturato e diversificato in base alle caratteristiche dei vari territori che costituiscono il nostro comune. Pistoia verrà dotata finalmente di uno strumento che le consentirà di competere ad armi pari con i comuni limitrofi nei quali già da anni sono attivi sistemi di raccolta differenziata».

«Il progetto sulla gestione dei rifiuti pensato e promosso dall’amministrazione Tomasi – ha detto il capogruppo di Pistoia in Azione Iacopo Vespignani -, al quarto anno subisce un ridimensionamento. Non più 24 postazioni di interrati come nella configurazione iniziale votata, anche da me, nel 2018, ma 10 forse 12, chissà. E non più all’interno della città fino alla terza cerchia di mura, ma solo nella prima. Fuori dal centro ancora cassonetti, seppur nuovi, colorati, con grafiche accattivanti. Aumenterà l’indifferenziata e diminuiranno la quantità e la qualità della differenziata rispetto ad altre opzioni scartate per i costi troppo elevati, come il porta a porta o altre tipologie di sistemi ibridi. Le scelte fatte rientrano nella logica del risparmio. Perché ci si è resi conto che i costi stanno lievitando e nel 2023 la tariffa della Tari, già tra le più alte in Italia aumenterà ancora. Speriamo davvero che il dato sulla raccolta differenziata possa aumentare sensibilmente perché questa deve rimanere la prima necessità dell’amministrazione. Decoro e lotta al degrado devono essere conseguenze di un sistema pensato per una gestione dei rifiuti tout court, non i primi obiettivi. Azione ha pronunciato un voto di astensione perché ancora una volta ha preso atto del “braccino” dell’amministrazione che ogni volta parla di rivoluzioni, di interventi mai fatti prima d’ora per poi o fermarsi o concluderli “alla meno”».

Redazione

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