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Gli attuali vertici provinciali di Confagricoltura scendono in campo sulla questione del rischio d’imminente chiusura del mercato dei fiori di Pescia con una presa di posizione in 3 punti: disponibilità a dare una mano, necessità di un tavolo tecnico di crisi con le istituzioni per superare l’emergenza, presentazione contestualmente alla soluzione dell’emergenza di un piano di rilancio che garantisca la sostenibilità della struttura a regime.

«Siamo a disposizione per dare una mano ai florovivaisti con le nostre competenze, ma è necessario che i vari livelli istituzionali interessati alla vicenda, a cominciare dai soggetti firmatari dell’accordo di programma del 2016 per la manutenzione e valorizzazione del mercato dei fiori di Pescia, dimostrino la chiara volontà di intervenire a sanare la situazione emergenziale della struttura mercatale creando un tavolo tecnico di crisi con i loro rappresentanti insieme a quelli delle associazioni di categoria. Ed è altrettanto necessario che il compito del tavolo di crisi non si limiti al superamento dell’emergenza ma preveda anche la contestuale elaborazione di un piano di rilancio in grado di garantire la sostenibilità economica a medio-lungo termine del mercato». È la presa di posizione sulla crisi del mercato dei fiori di Pescia, che rischia la chiusura il prossimo 22 giugno per non idoneità degli ambienti di lavoro secondo le norme antincendio e di sicurezza, di Confagricoltura Pistoia, i cui attuali vertici hanno incominciato a occuparsi direttamente della questione da poco tempo per via di una nuova azienda associata che opera in quel mercato. Una dichiarazione dell’associazione di categoria che contiene un esplicito appello a tutti i livelli istituzionali - in primis Comune di Pescia e Regione Toscana che firmarono l’accordo di programma del 2016 per la «manutenzione e valorizzazione del mercato dei fiori di Pescia» - a impegnarsi apertamente e fattivamente alla soluzione di un’emergenza che coinvolge circa 600 aziende e il sostentamento di 3/4 mila persone, secondo i dati forniti dall’azienda speciale comunale Mefit (Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia) che gestisce la struttura. «Siamo sensibili alla problematica delle aziende florovivaistiche che operano sul Mefit e siamo intenzionati a fare tutto il possibile per dare continuità alle loro attività – dichiara Confagricoltura Pistoia – ma per noi ciò dovrà avvenire nel contesto di una strategia imperniata su un piano di gestione e rilancio della struttura sostenibile economicamente e credibile, possibilmente guardando alle opportunità di finanziamento che potrebbero essere individuate in questa fase sul fronte della transizione ecologica. Anche perché una soluzione temporanea dell’emergenza, in assenza della programmazione di un piano strategico di rilancio, significherebbe soltanto rimandare di qualche mese, e con danni maggiori, la chiusura del mercato. Per questo, come in tutte le maggiori situazioni di crisi economiche e aziendali di altri settori, è necessaria e urgente l’immediata costituzione di un tavolo di crisi, composto da esponenti istituzionali, tecnici e rappresentanti delle categorie economiche, che sia in grado di prendere di petto la questione».

 

Redazione

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