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Una simulazione per testare la catena di comando dell'Ospedale San Jacopo di Pistoia con una maxiemergenza nel Pronto Soccorso del presidio: massiccio afflusso di feriti con trasferimenti in soli 27 minuti. 

Non appena è scattato l'allarme il personale del Dea di Pistoia è entrato in azione: erano una trentina i pazienti ricoverati in quel momento in Pronto Soccorso e dovevano essere trasferiti in un altro setting ospedaliero per fare posto all'arrivo di un massiccio afflusso di pazienti critici.  Rapidamente è stato attivato il protocollo per la gestione delle Maxiemergenze ed eventi a carattere straordinario secondo il metodo SISMAX (sistema integrato dei soccorsi in Maxiemergenza)) e, contestualmente, come prevede la procedura, allertata la direzione sanitaria del presidio per decidere, nel più breve tempo possibile, gli interventi da effettuare e sulla necessità di richiamare o meno ulteriore personale in servizio per far fronte all'imprevista emergenza. 
Sembrava tutto reale stamattina al San Jacopo quando medici, infermieri e operatori socio sanitari in turno sono stati coinvolti nella simulazione di un maxiafflusso di feriti nel Pronto Soccorso diretto dal dottor Mirco Donati, con il coordinamento infermieristico della dottoressa Cristina Cascini. Oltre al personale dello stesso DEU ha partecipato quello della direzione sanitaria con la presenza del direttore, la dottoressa Lucilla Di Renzo, ed infermieristico dell'Ospedale di cui è direttore la dottoressa Monica Chiti, insieme ai formatori aziendali SISMAX.
L'iniziativa formativa è stata organizzata dalla struttura di Coordinamento Maxiemergenze ed eventi a carattere straordinario dell’Asl Toscana Centro.
"In soli 27 minuti - riferisce la dottoressa Di Renzo, anche come direttore della rete ospedaliera della AUSL Toscana centro- e senza la necessità di richiamare altro personale in servizio i pazienti in quel momento ricoverati in pronto soccorso sono stati spostati e/o dimessi e, negli spazi lasciati liberi, potevano essere via via accolti i feriti che arrivano. Il presidio pistoiese ha dimostrato una capacità di risposta funzionale ed organizzativa molto efficace credo anche frutto delle continue riorganizzazioni che sono state operate durante l'emergenza pandemica all'interno del nostro ospedale, che hanno abituato il personale sanitario ad essere rapido e reattivo e con il quale mi complimento per il risultato di oggi. La simulazione, - ha proseguito la dottoressa - ha permesso di testare anche a Pistoia la catena di comando ospedaliera e le comunicazioni efficaci tra direzione aziendale e pronto soccorso".  
Si è trattato della settima esercitazione effettuata quest'anno: precedentemente le simulazioni sono state svolte nei presidi ospedalieri fiorentini di Santa Maria Nuova, Santa Maria Annunziata, Ospedale del Mugello,  San Giovanni di Dio, San Giuseppe di Empoli e S.S. Cosma e Damiano di Pescia.
Le simulazioni rientrano nel percorso formativo aziendale previsto dal piano per la gestione degli eventi di Maxiemergenza che ogni azienda sanitaria è tenuta ad adottare secondo delibera regionale 1390/2004, con l’obiettivo di coordinare le procedure finalizzate alla gestione di Maxiemergenze e eventi di carattere straordinario (grandi eventi).
Secondo quanto previsto dalla normativa vigente gli eventi in oggetto sono riconducibili alle seguenti tipologie: coinvolgimento contemporaneo di un elevato numero di persone tale da compromettere il Sistema di emergenza sanitaria territoriale e/o il Pronto soccorso, necessità di applicare procedure di soccorso speciali (NBCRe), compromissione delle condizioni igieniche (es. sisma), infine interessamento delle strutture ospedaliere a tal punto da determinarne parziale o totale evacuazione.
L’Asl Toscana Centro è all’avanguardia nella progettazione di piani di Maxiemergenza e ormai da anni investe nell’adozione di un piano semplice, modulabile e fruibile, in grado di rappresentare i casi nei quali esiste squilibrio tra domanda sanitaria e offerta, ovvero la capacità di gestione sia a livello organizzativo che operativo di un numero elevato di persone coinvolte.
La forza di questo modello sta nella sinergia ed integrazione tra l’unità di crisi aziendale, la direzione sanitaria, i presidi ospedalieri ed i servizi territoriali. Questa è la risposta efficace ad una Maxiemergenza, che non riguarda necessariamente un evento di natura catastrofica, in cui è l’intera azienda sanitaria che si muove in rete nella gestione dell’evento.
“Le esercitazioni sono fondamentali nel processo di verifica del piano ma anche di apprendimento del personale dipendente. L’obiettivo è alzare l’attenzione sulla gestione delle Maxiemergenze, che si caratterizzano per essere imprevisti, improvvisi e difficili da gestire e non possiamo farsi trovare impreparati" - sottolinea il dottor Alessio Lubrani referente Coordinamento Maxi Emergenze Asl Centro”
Il piano formativo aziendale prevede inoltre corsi rivolti ai 15 mila dipendenti aziendali, sia professionisti sanitari, che con profili diversi.
Durante il triennio 2019-2021 sono stati formati oltre 10 mila dipendenti aziendali di tutti i profili professionali attraverso corsi in FAD Maxiemergenze con Formas. In corso l’edizione 2022 che verrà proposta anche nei prossimi due anni 2023 e 2024.
Nel biennio 2021/2022 nei piani di formazione aziendali, in tema di Maxiemergenza, sono stati formati 850 professionisti sanitari (in FAD sincrona) sui PEIMAF (Piano di Emergenza Interno per il Massiccio Afflusso dei Feriti), 350 (in FAD sincrona e in presenza) sul tema dei grandi eventi, 690 (in FAD sincrona) sul tema di reti di comunicazione, mentre 150 (in presenza) su emergenza sanitaria territoriale.  A queste iniziative si aggiungono quelle dedicate ai formatori aziendali Sismax.

Redazione

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