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In seguito a quanto emerso ieri, durante la conferenza stampa in Regione alla presenza dell'assessore all’agricoltura, Marco Remaschi, e del Co.Ri.Pro., Consorzio per la certificazione volontaria delle piante di olivo, il sindaco di Pescia Giurlani ribadisce il ruolo di leader di tutta l'olivicoltura pesciatina, eccellenza del vivaismo di settore.

«Tutta l'olivicoltura pesciatina rappresenta l'elemento aggregante sul quale lavoreremo per dare identità alla filiera, in collaborazione con la Regione. Con la consapevolezza di essere leader del settore, Pescia oggi deve recuperare il suo prezioso valore identitario per mantenere alta qualità e ruolo storico» così il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, commenta quanto emerso ieri durante la conferenza stampa in Regione che ha fatto il punto sul settore.
I numeri parlano chiaro del resto: a Pescia si producono tre milioni di piante all'anno, che rappresentano circa un terzo della produzione italiana, come ha ricordato Co.Ri.Pro. Il consorzio no-profit ha inoltre stimato il lavoro delle sue Aziende in circa il 60% della produzione pesciatina, dato da cui deduciamo che il restante 40% appartiene alla produzione dell'Associazione Vivaisti Pesciatini.
«Quando diciamo olivicoltura pesciatina, parliamo di know-how, di caratteristiche podo-climatiche, di territorio, di storia e di qualità: un'eccellenza dunque da salvaguardare anche per il futuro» Giurlani ribadisce così la volontà di fare di questo pregio un'identità di filiera, in collaborazione con la Regione, da sempre attenta a questi temi.
Regione Toscana segue infatti l’evoluzione del vivaismo pesciatino da tempo, anche in quanto detentore di una storia lunga circa duecento anni, promuovendo iniziative e progetti.
Per l’assessore Marco Remaschi il lavoro che la Regione sta facendo va proprio verso una valorizzazione del prodotto olio e più in generale dell’olivicoltura. Oltre ad essere uno dei focus del Piano di Sviluppo Rurale 2014/2020, l’olio, ricorda Remaschi, possiede oggi un pregio internazionale e a livello storico-paesaggistico. Per mantenere dunque una produzione di qualità e non rinunciare all’identità toscana la Regione mette a supporto delle Aziende risorse specifiche e «un’ottima organizzazione con controllo capillare: la nostra Regione è infatti leader per i controlli qualità» come ha ricordato Remaschi.
Il Co.Ri.Pro. si inserisce in questo scenario per la produzione di piante di olivo, in particolare di cinque varietà: Frantoio, Leccino, Moraiolo, Maurino e Pendolino, che sono anche garantite “Virus Esente”, ovvero certificate esenti da tutti i virus conosciuti. Questa pregiata caratteristica è per Co.Ri.Pro. una garanzia della sanità della pianta, ma anche del suo valore identitario, collegato all’origine varietale. Nel 2014, inoltre, il Consorzio ha registrato un marchio, “Olivi di Pescia”, a cui è stato collegato un regolamento che impegna i vivaisti associati a garantire la tracciabilità.
L’antica tradizione del vivaismo olivicolo toscano oggi guarda al futuro, anche nell’ottica di recupero delle superfici abbandonate, come ha ricordato Remaschi, che rappresentano oggi oltre il 25% del territorio.

Redazione

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