Avviati questa mattina i lavori in preparazione del cinquecentenario della Diocesi di Pescia con l'introduzione di Carla Papini, presidente degli “Amici di Pescia”, il Can.co Stefano Salucci, presidente del Capitolo della Cattedrale, il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, e Mons. Roberto Filippini, Vescovo di Pescia.
Avviati questa mattina i lavori in preparazione del cinquecentenario della Diocesi di Pescia con l'introduzione di Carla Papini, presidente degli “Amici di Pescia”, il Can.co Stefano Salucci, presidente del Capitolo della Cattedrale, il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, e Mons. Roberto Filippini, Vescovo di Pescia.
Un sentimento comune anima questa preziosa giornata di studi: quello di recuperare l'importante memoria di Pescia per riscoprire una forte identità e valorizzare la città. Una memoria che, a partire da quella della Diocesi, si intreccia con la storia civile della città e dei suoi cittadini.
Carla Papini ha aperto ricordando i trent'anni d'attività dell'associazione “Amici di Pescia, di cui è presidente, e ringraziando in particolare il segretario Paolo Vitali, anche presidente dell'Associazione “Fondazione San Michele”, che ospita la giornata nel suggestivo Conservatorio di San Michele, e direttore della biblioteca capitolare pesciatina. Gli atti di questa giornata di studi saranno pubblicati in preparazione del 15 aprile 2019, data in cui si celebrerà il V centenario della Diocesi di Pescia.
Ma non solo una giornata da celebrare, il cinquecentenario e la sua preparazione intendono soprattutto sviluppare una riflessione su Pescia, dove storia religiosa e civile si intrecciano in maniera inscindibile, per riscoprire i fasti della città.
Come ha ricordato il Can.co Stefano Salucci, presidente del Capitolo della Cattedrale, sono infatti numerose le perle ignorate a Pescia, dall'opera del Buggiano nella cappella Cardini in San Francesco alla passata presenza nei palazzi pesciatini dei tesori dei più grandi artisti del Rinascimento. «Dobbiamo provare a tracciare e riscoprire le nostre radici per comprendere le potenzialità della nostra comunità e della nostra Chiesa» ha ribadito il Can.co Salucci.
Anche il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, ha ricordato l’importanza di questa iniziativa per intraprendere assieme un percorso di valorizzazione culturale, entro giugno inoltre dovrebbe essere pronto il piano strategico della cultura (Pescia è l’unico comune non capoluogo ad averne uno). Giurlani ha affermato l’investimento di Pescia nella programmazione culturale al fine di rafforzare le istituzioni come punti di riferimento per i cittadini.
Il Vescovo di Pescia, Mons. Roberto Filippini, ha evidenziato come la celebrazione dei cinquecento anni della Diocesi serva per vedere più chiaramente il presente, andando anche oltre la data del 2019. All’interno del territorio è fondamentale far crescere la realtà ecclesiale e approfondire la vita cristiana per Mons. Filippini, che descrive così la giornata di oggi: «Uno scavo nella storia per comprendere la nostra identità e rilanciarla nella linea della missione ecclesiale».
Come ha ricordato il Can.co Stefano Salucci, presidente del Capitolo della Cattedrale, sono infatti numerose le perle ignorate a Pescia, dall'opera del Buggiano nella cappella Cardini in San Francesco alla passata presenza nei palazzi pesciatini dei tesori dei più grandi artisti del Rinascimento. «Dobbiamo provare a tracciare e riscoprire le nostre radici per comprendere le potenzialità della nostra comunità e della nostra Chiesa» ha ribadito il Can.co Salucci.
Anche il sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, ha ricordato l’importanza di questa iniziativa per intraprendere assieme un percorso di valorizzazione culturale, entro giugno inoltre dovrebbe essere pronto il piano strategico della cultura (Pescia è l’unico comune non capoluogo ad averne uno). Giurlani ha affermato l’investimento di Pescia nella programmazione culturale al fine di rafforzare le istituzioni come punti di riferimento per i cittadini.
Il Vescovo di Pescia, Mons. Roberto Filippini, ha evidenziato come la celebrazione dei cinquecento anni della Diocesi serva per vedere più chiaramente il presente, andando anche oltre la data del 2019. All’interno del territorio è fondamentale far crescere la realtà ecclesiale e approfondire la vita cristiana per Mons. Filippini, che descrive così la giornata di oggi: «Uno scavo nella storia per comprendere la nostra identità e rilanciarla nella linea della missione ecclesiale».
A.L.