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L'assessore regionale a infrastrutture e mobilità, Vincenzo Ceccarelli, apre la seconda giornata della "Cura del ferro", iniziativa dedicata allo stato del Piano regionale integrato delle infrastrutture e della mobilità. Le grandi infrastrutture ferroviarie consentiranno alla Toscana di diventare sempre più una regione europea, sicura, semplice e sostenibile.

Dal raddoppio della Pistoia-Lucca al passante per i treni Av di Firenze, dal sistema tramviario fiorentino ai raccordi ferroviari del porto di Livorno: l'assessore ha passato in rassegna lo stato delle grandi infrastrutture ferroviarie in fase di progettazione o di realizzazione. «Si tratta di opere che ci consentiranno di sciogliere importanti nodi infrastrutturali pewr la mobilità su rotaia».
«Su queste opere la Toscana è intervenuta con grande impegno finanziario consapevole che la mobilità è un diritto essenziale di ogni cittadino e che le istituzioni devono dare a chi si muove in questo territori le migliori opportunità».
Di seguito il dettaglio delle opere presentate da Ceccarelli.
Raddoppio della Pistoia-Lucca
Opera da 450 milioni (235 della Regione). Il cantiere tra Pistoia e Montecatini procede nel rispetto dei tempi indicati da Rfi che, nel frattempo, ha anche avviato il percorso per l'approvazione del progetto di raddoppio relativo alla tratta Lucca-Montecatini, dopo un costruttivo confronto con il territorio, che ha consentito di introdurre i necessari correttivi rispetto all'idea progettuale iniziale.
Gli interventi sulle linee minori e sulle stazioni
La scelta di scommettere sulla ferrovia fatta dalla Regione ha coinvolto chi gestisce la rete ferroviaria, tanto che è in corso una importante ripresa degli investimenti da parte di Rfi. Alle altre opere citate si aggiungono gli interventi di potenziamento di linee come la Cecina-Saline, la Porrettana e della Lucca-Aulla, «dove grazie ai nuovi treni comprati dalla Regione e agli interventi infrastrutturali in due anni si sono raggiunti livelli di qualità del servizio di assoluta eccellenza». A questo si aggiungono gli interventi (85 milioni in tutto) per rendere tante stazioni più accessibili e funzionali. E altri progetti sono in fase di studio: è il caso del raddoppio della tratta Empoli – Granaiolo.
Passante di Firenze per i treni Av
L'assessore ha spiegato così la situazione attuale del progetto: «La Regione è stata protagonista della riflessione aperta da Ministero e soggetto attuatore sul progetto. Era giusto chiedersi come e se modificare un progetto di venti e passa anni addietro. Nello scorso aprile questo percorso si è chiuso con la presa d'atto che l'intervento deve essere realizzato come progettato, ma che è giusto andare oltre, per perseguire la logica dell'interconnessione, dell'integrazione tra gomma, ferrovia e tramvia, con l'obiettivo di avere una "grande" Santa Maria Novella, evoluta in un moderno hub europeo dell'intermodalità. Siamo in attesa degli sviluppi progettuali di questa integrazione, ma nel frattempo è interesse comune che i lavori per la realizzazione dell'intervento partano al più presto – auguriamoci entro l'inizio d'autunno - una volta ottenute tutte le necessarie autorizzazioni a tutela della sicurezza e della salvaguardia dell'ambiente».
Il sistema tramviario fiorentino
Nella logica dell'interconnessione, uno sviluppo come quello immaginato per la stazione di Santa Maria Novella, non può prescindere dalla estensione del sistema tramviario. In questo senso stanno procedendo verso il completamento, in linea con la tempistica della Commissione Europea, i lavori per la messa in esercizio delle linee 2 e 3 prevista entro i primi mesi del 2018.
Lo sviluppo del trasporto merci
Nel dicembre scorso è stata inaugurata la nuova linea ferroviaria elettrificata Livorno Darsena Toscana – Livorno Calambrone, direttamente collegata alla direttrice Tirrenica, completando così l'insieme delle opere relative ai raccordi ferroviari del Porto.
E sempre in questa stessa direzione è in fase di conclusione la progettazione definitiva dello scavalco ferroviario tra porto e interporto, finanziata con risorse regionali, opera che consente, insieme ai raccordi ferroviari del Porto già realizzati e ad ulteriori raccordi ferroviari programmati, di configurare l'area come un vero e proprio retroporto, fondamentale nella prospettiva di crescita dei traffici portuali.
«La cura del ferro – ha sintetizzato Ceccarelli - rappresenta anche un importante iniezione di energia nuova anche per lo sviluppo della portualità e della logistica toscana, su cui la Regione, come ben sapete ha tanto investito e sta continuando a investire».
 
Redazione

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