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Le autorizzazioni agli interventi di contenimento (abbattimento o cattura) dei cinghiali in provincia di Firenze sono ferme da febbraio, mentre quelle dei piccioni addirittura da inizio anno. Appello del presidente di Cia Toscana Centro Sandro Orlandini a Regione Toscana e Polizia Provinciale: «sbloccate le procedure! Nei primi 3 mesi del 2019 solo pochissime uscite per i cinghiali, quelle autorizzate in precedenza. La situazione è insostenibile». Il direttore Lapo Baldini: «e non sottovalutiamo i piccioni, i cui danni ai seminativi non sono risarciti: nel 2018 ne sono stati abbattuti più di 8 mila e quest’anno non è ancora arrivata un’autorizzazione».

Danni nei terreni degli agricoltori da parte di cinghiali che non accennano a diminuire nonostante la legge obiettivo regionale, e che sono risarciti solo in minima parte. Ma danni importanti ai seminativi anche dei piccioni, che oltretutto non sono neanche risarciti. E in questo contesto un poco chiaro blocco delle autorizzazioni agli interventi di controllo (abbattimento o cattura) previsti dall’art. 37 della legge quadro regionale n. 3 del 1994 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) coordinati dalla Polizia Provinciale: per i cinghiali dal febbraio 2019, mentre per i piccioni addirittura da inizio di quest’anno. Con la conseguenza che si stanno facendo solo gli interventi precedentemente autorizzati.
E’ il quadro della situazione nella provincia di Firenze in materia di controllo delle due specie forse più significative della fauna selvatica dannosa per l’agricoltura tracciato dalla Confederazione italiana agricoltori Toscana Centro (Firenze – Pistoia – Prato), che lancia l’allarme e per bocca del suo presidente Sandro Orlandini fa appello alla Regione Toscana e alla Polizia Provinciale di risolvere lo stallo e «sbloccare le procedure degli interventi a partire dalle autorizzazioni, perché la situazione è insostenibile». «Nei primi 3 mesi del 2019 – segnala Sandro Orlandini – le uscite per il contenimento dei cinghiali ex art. 37 in provincia di Firenze sono state molto poche, con pochi capi prelevati o abbattuti. Mentre nel 2018 erano state oltre 2000 con più di 3000 cinghiali fra catturati o abbattuti. Di questo passo aumenteranno i danni alle coltivazioni degli agricoltori e gli incidenti stradali».
«E non sottovalutiamo i piccioni – aggiunge il direttore di Cia Toscana Centro Lapo Baldini - i cui danni non sono risarciti neanche in minima parte, danni provocati sia al momento della semina che in fase di maturazione del raccolto: nel 2018 in provincia di Firenze ne sono stati abbattuti più di 8 mila e quest’anno non è ancora arrivata un’autorizzazione». «Per farsi un’idea del tipo di danno provocato dai piccioni ai seminativi – spiega Baldini – basti pensare che nel gozzo dei piccioni abbattuti l’anno scorso è stata calcolata in media la presenza di oltre 30 grammi di semi, quindi 30 grammi al giorno per piccione è una quantità notevole di prodotto».

Redazione

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