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Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio e presidente dell’Unione dei Comuni Appennino pistoiese, si dice disponibile a lavorare in Anci, in quanto componente del direttivo e coordinatore per le aree montane, per una proposta di modifica della legge sulla raccolta funghi da sottoporre alla Regione.

Già Marco Remaschi, assessore regionale all’agricoltura e politiche per la montagna, aveva chiesto ad Anci Toscana di farsi portavoce dell’esigenza manifestata dai sindaci della montagna pistoiese di modificare l’attuale normativa (risalente al 1999 e modificata nel 2010) al fine di agevolare l’accesso ai boschi e ridurre i danni all’ambiente provocati da comportamenti sbagliati.
Come spiega Luca Marmo: «Il tema di una modifica alla legge regionale per la raccolta funghi era già sul tavolo Anci, anche a seguito di un’interlocuzione avuta con l’assessore Remaschi poi le varie interruzioni, anche per i Comuni andati al voto, hanno rallentato i lavori. Adesso che la consulta dei comuni montani di Anci è di nuovo in sella, riprenderemo il ragionamento. L’apertura manifestata dalla Regione è sicuramente interessante. Chiederemo di valutare il costo del tesserino per andare a funghi e in particolare un eventuale aumento per i non residenti nei Comuni montani – prosegue Marmo - di individuare un meccanismo per cui le risorse provenienti da tali permessi siano assicurate al 100% ai territori montani; di valutare, con l’ausilio dei tecnici, una regolamentazione più stringente nel modulare i rapporti fra residenti e non residenti. Unitamente a questi, un altro tema è la gestione associata delle porzioni di bosco (i consorzi, ndr). Nella norma attuale a mio avviso c’è un limite: si favorisce l’imprenditoria privata che va in quella direzione, anche utilizzando porzioni di territorio pubblico, ma non l’integrazione pubblico-privato. Ritengo invece che se il pubblico potesse farsene promotore, tali esperienze potrebbero essere incentivate».
Inoltre dal 31 ottobre 2020 decadrà la limitazione dei giorni di fermo per la raccolta che furono accordati dalla Regione su richiesta proprio di Marmo: il martedì (raccolta consentita solo ai residenti) e venerdì (raccolta proibita a tutti). Su questo punto il primo cittadino di San Marcello Piteglio afferma la neccessità di rimettere mano anche a questo aspetto o di modificare la relativa norma.

Attualmente la legge regionale prevede, per la raccolta funghi, il pagamento di un permesso dal costo di 13 euro (per 6 mesi) o 25 euro (per un anno) per tutti i residenti in Toscana, che sono dimezzati per i residenti nei territori montani. Per cercare funghi nel proprio comune di residenza non servono autorizzazioni. Mentre per i non residenti in Toscana il costo è di 15 euro al giorno, 40 euro per sette giorni consecutivi, oppure 100 euro per un anno.
Il limite di raccolta giornaliero è di 3 chili a persona, salvo il caso di uno o più esemplari di peso superiore; il tetto al giorno sale a 10 chili nel caso in cui i residenti nei territori montani toscani raccolgano nel proprio comune di residenza. Non ci sono limiti per imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali autorizzati che svolgano la raccolta a integrazione del reddito, nella provincia di residenza.

Redazione

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