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Pubblichiamo integralmente come lettera aperta la mozione sottoscritta dai consiglieri comunali Francesco Conforti e Immacolata Lanza inerente la richiesta di istituzione di una commissione di indagine sulla trasparenza sugli atti del Comune di Pescia.

«I sottoscritti Consiglieri Francesco Conforti e Immacolata Lanza sottopongono per l’approvazione al Consiglio Comunale la seguente Mozione:
In data 24 aprile 2018 (prot.n.13678) perveniva al Comune da parte del Giudice per le Indagini preliminari di Firenze,la notifica dello stato di parte offesa per il Comune stesso,oltre alla indicazione della data in cui si sarebbe tenuta l’udienza. Ciò come da prassi, evidentemente per consentire alla presunta parte lesa di poter ottimizzare gli atti propedeutici alla propria auto tutela. Nessuno è al corrente della notifica,né tanto meno della condizione di parte lesa rispetto al capo di imputazione di “Traffico di influenze”. Appare ovvio come il silenzio su un fatto di tale rilevanza possa indurre perplessità o dubbi circa una volontà di tenere nascosti fatti che avrebbero dovuto essere messi a conoscenza della cittadinanza intera. In data 28 maggio 2018, faticosamente venuti a conoscenza di quanto sopra, 6 dei 7 candidati alla carica di Sindaco presentano al Commissario Straordinario,e per conoscenza a Sua Eccellenza il Prefetto,una formale istanza con la quale viene testualmente richiesta la “nomina di un proprio legale di fiducia al fine di tutelare le proprie ragioni mediante la costituzione di parte civile”. Con delibera n’100 del 30 maggio 2018, il Commissario,”valutata la necessità di ricorrere ad un parere legale esterno,stante l’assenza di specifiche professionalità interne,(in precedenza era sempre bastato il Segretario Comunale),ed attesa l’urgenza di procedere”,viene dato indirizzo al Dirigente competente di provvedere all’affidamento ad un legale con adeguata esperienza per il rilascio di un parere immediato ed urgente circa l’ipotesi per il Comune di Pescia di costituirsi parte civile nei confronti di Oreste Giurlani. Cosa che avviene con determinazione dirigenziale 1045 del 31 maggio 2018,che incarica in tal modo l’Avvocato Marco Rocchi di Firenze. Da quel momento in poi non si ha più alcun riscontro circa il suddetto parere, non si deliberano atti di alcun tipo, né tanto meno il Comune si costituisce parte civile, mentre nessuna informazione viene fornita ai 6 candidati firmatari della richiesta a monte di ciò. Nessuna richiesta di parere in uscita indirizzata all’avv.Rocchi risulta registrata al protocollo generale,sul quale peraltro non figura come registrato nessun parere in entrata da parte del suddetto legale. Si è per caso adoperato il “protocollo riservato”? Ed in caso affermativo, perché? In data 20 giugno 2018 il partito politico Fratelli d’Italia invia lettera al Commissario chiedendo notizie in merito al parere dell’avv.Rocchi, pagato con denaro pubblico. In data 22 giugno 2018, alle 9, 24, la dipendente addetta protocolla al n.21594 del Protocollo Generale una lettera della dottoressa Montagna indirizzata a Fratelli d’Italia, in cui testualmente si riporta “si trasmette il parere fornito dall’Avv. Rocchi del Foro di Firenze,relativo all’oggetto”. Sempre il giorno 22 giugno 2018,alle 9,51,il protocollo 21594 viene annullato dalla stessa dipendente,che inserisce tra le note..”Richiesto da Segreteria dl Commissario. Nella stessa mattinata,un esponente di Fratelli d’Italia,recatosi al protocollo per chiedere informazioni in merito, viene dirottato presso la segretaria del Commissario,che prima domanda all’interessato come possa essere in possesso di queste informazioni, e poi lo congeda affermando che la lettera è alla firma della dottoressa Montagna. Come è noto, uno stralcio incompleto e lacunoso del parere verrà comunicato ai richiedenti intorno alle 17 di domenica 24 giugno.
I comportamenti sopra esposti lasciano nel loro complesso il legittimo dubbio di atteggiamenti non ispirati ad imparzialità e terzietà da parte di sacche della struttura comunale e sollevano interrogativi inquietanti.
Occorre perciò rendere pubblico il parere integrale dell’avv.Rocchi, e verificare se in seno alla struttura siano stati attivati atteggiamenti contrari al parere stesso e se si in quale forma e con quale legittimità.
Alla luce di ciò, pertanto, i sottoscritti Consiglieri Comunali ritenendo che esista la possibilità di una violazione delle norme relative alla trasparenza degli atti amministrativi, chiedono che il Consiglio Comunale,approvando questa Mozione,impegni la Giunta alla costituzione di una Commissione di Indagine che appuri la regolarità o meno di questi atti.
Distinti saluti.»

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