LAMPORECCHIO -Bando alle ciance e fatti alla mano. Ben noto il piede del PD nella Cooperativa. Presenti in varie occasioni, il Sindaco di Lamporecchio Torrigiani e di Larciano Amidei, il Consigliere regionale Niccolai, passando per Fanucci, Parrini, senza dimenticare l'ex Sindaco Paganelli, nel ruolo di Presidente e Faenzi di Vinci.
A conoscenza dell'andamento già da tempo, come dichiarato dal Sindaco Torrigiani nel Consiglio comunale, e quindi non del tutto estranei alle attività della stessa. Eludente per non dire puerile, la dichiarazione del PD che la politica non può e non deve ingerirsi in questa questione. Certo deve farlo con i propri strumenti e limiti ma deve necessariamente farlo. Si legga, ad esempio, lo Statuto comunale o si veda il vicino caso della Vibac. Inoltre l'amministrazione comunale non dovrebbe ricordarsi del mondo agricolo solo in particolari momenti di necessità, come riempitivo nella comunicazione o come slogan di propaganda. È infatti palese la mancanza di politiche agricole comunali come anche la reticenza al confronto e alla mediazione con tutti gli attori locali interessati. Poi, la cooperazione per sua natura non è autoritaria né a scopo di lucro. Ora, indire delle assemblee (la prima con un messaggino al cellulare) per praticamente imporre prepotentemente ai soci, padri fondatori e loro eredi che hanno dedicato ingenti quantità di tempo e soldi per la nascita e la crescita della cooperativa, una scelta già presa e organizzata ai vertici, non è segnale di coinvolgimento e di democraticità.
L'effetto è stato difatti uno scollamento tra il Consiglio di Amministrazione e i soci produttori, i quali si sono sentiti defraudati, andando a peggiorare un rapporto fiduciario già compromesso. In aggiunta, l'attività principale del frantoio di Vinci sembra essere diventata la parte commerciale, il riempire gli scaffali ad un costo basso. Il potenziamento di Vinci, secondo la nostra sezione, non è che una prosecuzione della volontà di distacco dal territorio e di gigantismo. L'operazione di disinvestimento del polo di Lamporecchio è la conseguenza di una trascuratezza e indebolimento dello stesso, in netto svantaggio per i soci ma funzionale in quest'ottica. Invitiamo pertanto la classe dirigente dell'oleificio a fare chiarezza ai soci sulla progettualità ma anche a rivedere le cariche e i ruoli interni, per gestire al meglio un'impresa di questo livello. Il consiglio di amministrazione dell'Oleificio Cooperativo Montalbano e le amministrazioni PD si sono dimostrati quindi nei fatti fortemente disinteressati ad una valorizzazione dell'olio di qualità, all'incentivazione della cooperazione e dell'imprenditorialità sane, alle micro-piccole-medie realtà orientate spesso al modello multifunzionale e non intensivo. La nostra sezione crede invece che sarebbe proprio arrivato il momento di alzare il sipario su questi ultimi aspetti perché sono una ricchezza e un presidio per il futuro, per la reputazione e la sostenibilità del territorio e gli ingredienti grazie ai quali oggi siamo chi siamo.
PCI Sezione Lamporecchio