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Elisa Romoli, segretario PD Pescia, interviene apertamente in seguito ai risultati elettorali per rispondere alla recente intervista rilasciata da Massimo Baldi, consigliere regionale di Pistoia del Partito Democratico, colpevole, secondo lei, di non aver analizzato a fondo responsabilità e motivi della sconfitta. Adesso è importante non perseverare nell'errore anche a Pescia.

«Senza analizzare a fondo le responsabilità e i motivi della sconfitta elettorale del Partito Democratico, anche in provincia di Pistoia (e dire che a tal proposito ci sarebbe da parlare per giorni), Baldi con la consueta disinvoltura evidenzia il dato relativamente positivo del raddoppio dei voti su Pistoia rispetto alle Comunali del 2017, tralasciando di dire che a quelle elezioni c’erano una miriade di liste civiche a sinistra che alterarono il dato del PD, traendo la conclusione che allora la sconfitta non fu del Partito Democratico e tralasciando di rispondere alla domanda conseguente: di chi fu allora la responsabilità di quella sconfitta, la prima dopo ben 70 anni?». Apre così il suo comunicato Elisa Romoli, andando diretta alla critica che intende muovere a chi non è stato capace, secondo lei, di compiere un'attenta autoanalisi.
Per Romoli, come evidenziano i risultati anche di questo passaggio politico, forse le responsabilità politiche anche Pistoia e provincia sono più diffuse ed endemiche, e forse lo stesso Baldi ha contribuito a disorientare l’elettorato pistoiese.
«Forse Baldi, come altri, non ha capito che il consenso non si costruisce solo sui social o con le interviste estemporanee alla stampa, ma con il contatto giornaliero con i cittadini e soprattutto con la soluzione reale, non virtuale, dei loro problemi: questo forse è il vero limite degli ultimi anni del PD a livello locale, tralasciando in questo intervento di analizzare le problematiche nazionali.»
Così, secondo Romoli, sembra che si voglia perseverare nell'errore anche su Pescia, auspicando un percorso di primarie già dichiarato divisivo in più occasione: «[...] ancora una volta la perseverazione di un modo sbagliato di fare politica e interpretare il proprio ruolo, nello specifico la volontà di imporre la linea della propria corrente, peraltro minoritaria e rappresentata a Pescia praticamente dal solo Nicola Romagnani.»
«In questo momento non servono né post su Facebook né giornalate, quello che veramente serve è serrare le fila, abbandonare i personalismi, e invece, di accendere la miccia, chi ha cariche istituzionali si assuma la grande e bella responsabilità di aiutare concretamente in questa difficile fase, iniziando magari a mettere in pratica quello che dice e confrontarsi e parlare, bastava una telefonata, con il Partito Democratico di Pescia.»
Romoli conclude ricordando che a Pescia il PD ha tenuto, nonostante le note vicende dell’ultimo anno, che hanno dei responsabili ben precisi. «In questa direzione a Pescia ci aspettiamo un segnale concreto dai vertici regionali e provinciale del partito» così conclude il comunicato, firmato Partito Democratico di Pescia.

Redazione

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