È il consigliere di opposizione Giancarlo Mandara ad intervenire a seguito di una notizia apparsa sulla stampa il 22 novembre secondo cui si ipotizza la realizzazione di un inceneritore tra Pescia-Collodi e le aree contigue della provincia di Lucca. Dice Mandara: non è che per caso il sindaco ha intenzione di spostare l’attenzione su un tema, come quello di un inceneritore, che fa comunque molta presa sull’opinione pubblica? e continua “Sono sicuro che gli stessi cittadini, anche attraverso i comitati, non avranno difficoltà ad appropriarsi di questo tema, come di quello della difesa del nostro territorio, sul quale il sindaco è l’ultima persona che può parlare”
Mandara fornisce quindi una sua lettura di quanto accaduto che ci ha inìviato in redazione. “Intervengo sull’ipotesi di un inceneritore sul quale vi sarebbe l’avallo della Regione, che potrebbe sorgere vicino a Pescia, sia pure in territorio lucchese, destinato a smaltire gli scarti delle cartiere. Pronto l’intervento del sindaco Giurlani, il quale si dice contrario a questa ipotesi ergendosi a salvatore della patria. Ora, considerato che la notizia pare null’altro che una trovata giornalistica di cui non si trova riscontro in alcun atto della Regione, mi vien da dire: ma chi tra gli amministratori locali potrebbe essere a favore di una simile opera, in un territorio, come il nostro territorio, che ha già dato abbastanza, con i camion e il depuratore di Veneri? Mi sorge tuttavia spontaneo una domanda: non è che per caso il sindaco ha intenzione di spostare l’attenzione su un tema, come quello di un inceneritore, che fa comunque molta presa sull’opinione pubblica? Credo che si tratti della solita trovata pubblicitaria per riacquisire il consenso di una larga fetta della popolazione, che, inascoltata, comunque gli ha voltato le spalle. Non sarà con questa arma di distrazione di massa che farà cambiare opinione ai comitati e ai cittadini che, inferociti, hanno manifestato la loro contrarietà ad un progetto di variante, come quello che vuol approvare, che farebbe morire un territorio come quello di Collodi e dintorni. Sono sicuro che gli stessi cittadini, anche attraverso i comitati, non avranno difficoltà ad appropriarsi di questo tema, come di quello della difesa del nostro territorio, sul quale il sindaco è l’ultima persona che può parlare.”
Redazione