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Quando siamo a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico sono in corso le assunzioni a tempo indeterminato del personale della scuola, sia ATA che docente. La procedura d’infrazione emessa dalla commissione europea che ci condannava per aver rinnovato contratti indeterminati per 36 mesi negli stessi luoghi, non è servita a niente. E quindi già da ieri sono partite le procedure d’assunzione per 35 docenti dell’infanzia e 12  dell’infanzia a sostegno, 71 docenti della primaria  e 35 della primaria a sostegno, 217 sulla secondaria di primo grado (scuola media), di cui 38 a sostegno, 282 sulla secondaria di secondo grado, di cui 56 a sostegno. 

Segue la disamina della Segretaria Generale Provinciale di Cgil Lucia Bagnoli che spiega: “Il personale verrà attinto, per ogni ordine e grado, in misura del 50% dalle graduatorie ad esaurimento, se ancora esistenti e per il restante 50% dalle graduatorie di merito del concorso ordinario 2016 e di quello straordinario 2018. Quindi si prevede la stabilizzazione di 652 docenti in totale che consideriamo, ovviamente molto positivamente, ma - continua Bagnoli- non possiamo non evidenziare una serie di criticità: ad oggi manca l’informativa dettagliata in merito agli organici del personale ATA, del quale sappiamo, da fonte flc cgil nazionale,  che nella provincea di Pistoia per gli assistenti amministrativi a fronte di una disponibilità di 19 posti, sono 10 i ruoli accordati, per gli assistenti tecnici sono disponibili 4 posti e ruoli accordati 2, posti disponibili per collaboratori scolastici 90 e 38 ruoli accordati,  disponibilità degli addetti all’azienda agraria n. 1 e nessun ruolo accordato,  disponibilità di un cuoco e nessun posto di ruolo accordato. Da qui si vede che la disponibilità risulta essere il doppio dei ruoli accordati, per cui c’è da sperare nell’organico di fatto per aprire le scuole e attuare la vigilanza, svolgere le pratiche amministrative e vigilare sui laboratori, tutte mansioni importantissime svolte dal personale ATA; si stima che solo il 44% del turn-over verrà coperto, e questo è veramente inqualificabile. La situazione delle scuole della nostra provincia per quanto attiene ai dirigenti scolastici è la seguente; 38 sono gli istituti scolastici totali, di cui 22 istituti comprensivi, 1 CPIA, 1 istituto omnicomprensivo, 14 istituti superiori. I dirigenti scolastici reggenti sono 9 su istituti comprensivi, 1 su CPIA, 5 su istituti superiori. I DSGA mancanti, sostituiti da assistenti amministrativi facenti funzione, sono 12 su istituti comprensivi, 1 su CPIA, 7 su istituti superiori. Su 5 istituti comprensivi, sul CPIA e su 4 istituti superiori, abbiamo contemporaneamente sia il DS che il DSGA reggenti. Da questi numeri si evidenzia come anche la dirigenza scolastica non goda di molta considerazione, dato la vacanza dei posti, che speriamo, almeno  per i DS venga coperta, almeno in parte dai vincitori del concorso del 2018. Invece per i DSGA dovremo aspettare che termini il concorso iniziato qualche mese fa, per cui ne riparleremo il prossimo agosto. Purtroppo -continua Lucia Bagnoli- l’anello più debole è ancora costituito dagli alunni H, che vedono interrompersi la continuità, dato che i docenti del sostegno sono ancor aper 2/3 con contratto a tempo determinate e destinati a cambiare anche il prossimo anno scolastico, per il quale sono stati assegnati N. 500 posti fra tutti gli ordini e gradi di scuola e se ne chiedono ulterior 772,5 al fine di riequilibrare il rapporto ½. Da evidenziare il n. totale degli alunni H nella nostra provincia che ammonta a 1638 unità di cui 669 in situazione di gravità, pari al 40,84% del totale. L’annoso problema della sicurezza degli edifici scolastici, siano essi di competenza dei Comuni, per la scuola dell’obbligo (primarie e secondarie di primo grado) o della Provincia per quanto riguarda  la secondaria di secondo grado, continua a interessare le nostre scuole , tant’è che nell’ultimo periodo dell’anno scolastico abbiamo assistito alla chiusura di diversi plessi scolastici e alla ricerca di soluzioni per tamponare il problema”. Impietosa l’analisi conclusiva della responsabile suola Cgil “Alla fine di questa breve analisi dei dati relativi alla scuola pistoiese possiamo certo affermare che non bastano le misure economiche messe in campo finora; per ovviare al problema atavico ed ormai cronico della mancanza del personale della scuola e per sanare il problema della sicurezza degli edifici scolastici, occorre che vengano fatti maggiori investimenti in questo campo. Lo diciamo da tempo e lo ribadiamo oggi, in piena crisi di Governo che confina la scuola e l’istruzione  in una drammatica situazione di instabilità che davvero può portare nel baratro il nostro sistema scolastico, che senza investimenti precisi che portino a compimento gli impegni assunti dal Governo con la firma dell’intesa del 24 aprile scorso, la scuola pubblica rischia il collasso”.

Redazione 

 

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