La Galleria Civica Mo.C.A. - Montecatini Contemporary Art si arricchisce di due significative opere nell’ambito di una serie di acquisizioni mirate ad incrementare il già prestigioso profilo culturale e artistico dello spazio espositivo.
Sono entrate in collezione due acqueforti, Costumi toscani (barroccio) e Contadino toscano, a firma di Giovanni Fattori, esponente della corrente dei Macchiaioli. Il movimento si distingue per l’uso del colore steso “a macchie”; questa caratteristica vale agli artisti partecipanti il titolo di precursori dell’Impressionismo francese.
Fattori nasce a Livorno nel 1825 e si forma a Firenze, all’Accademia di Belle Arti. In città frequenta il caffè Michelangiolo dove sperpera i propri risparmi ed inizia a lavorare come vignettista-litografo, sperimentando una nuova tecnica, la macchia, e dedicandosi all’acquaforte. Nominato Professore corrispondente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze (1869) e Professore onorario di Pittura (1880), nel 1882 soggiorna a Marsiliana d’Albegna. Questa esperienza segna un punto di svolta nella carriera e nello stile dell’artista; infatti, impressionato dal paesaggio aspro e dai volti dei butteri, inizia a ritrarre la Maremma grossetana con pungente verismo pittorico, cogliendone gli aspetti più viscerali e dolorosi. L’immagine che ne deriva è quella di una natura ostile, dura e difficile, in cui sono calati uomini e bestie, entrambi legati da un sottile filo di dolore e miseria che li accomuna. Partecipa alla Biennale di Venezia ed espone a Berlino (1896), Dresda (1897), Monaco di Baviera e Parigi (1900).
Pochi anni più tardi, nel 1908, Fattori si spegne lasciando un vuoto incolmabile. Opere di Fattori sono esposte in numerosi e celebri musei italiani, fra i quali il Civico Giovanni Fattori di Livorno, la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, la pinacoteca di Brera a Milano, la Galleria civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
Redazione