Pistoia Capitale italiana della Cultura 2017 ieri sotto i riflettori al Parlamento Europeo di Bruxelles per la tavola rotonda con la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, l'onorevole Silvia Costa, Toscana Promozione, il Comitato Promotore di Pistoia Capitale, l'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e l'Enit.
L'incontro di ieri ha voluto sottolineare i «risultati lusinghieri di una politica nazionale che stimola la progettazione integrata territoriale, seguendo le linee guida europee. Con il titolo di capitale della cultura viene premiata la progettazione integrata e partecipata come leva necessaria delle politiche pubbliche in campo culturale. Proprio su questo approccio si giocherà lo sviluppo a base culturale dei nostri sistemi locali.»
Così la vicepresidente Monica Barni ha aperto nel pomeriggio la tavola rotonda sul ruolo delle "Capitali della cultura, sinergie tra politiche locali, nazionali ed europee come stimolo per la crescita e lo sviluppo" a cui hanno partecipato il commissario alla cultura Tibor Navracsics, Silvia Costa, il vicepresidente del Consiglio della città di Birmingham e presidente del Forum della cultura di Eurocities, Ian Ward, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, il sindaco di Mantova (Capitale Italiana della cultura 2016) Matteo Palazzi, il vice sindaco e assessore alla cultura di Mons, Savine Eron, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il Sindaco di Umeå (Svezia) Marie-Louise Rönnmark.
«Con la proclamazione avvenuta il 25 gennaio 2016 di Pistoia Capitale italiana per la cultura 2017 – ha proseguito Barni - si dà un tributo importante a visione e capacità progettuale della politica pubblica che ha saputo valorizzare l'offerta culturale di un territorio ad alto potenziale di coesione e integrazione sociale con un lavoro di pianificazione strategico e partecipato, imperniato su un principio di educazione e cultura come fondamento di una comunità che progetta il futuro avendo memoria di sé. Il 2017 sarà l'occasione per Pistoia di schiudersi anche a un pubblico internazionale – che già ne apprezza alcune eccellenze come i monumenti gotici, il gruppo scultoreo della Visitazione di Luca Della Robbia, la Collezione Gori di opere d'arte contemporanea site specific alla Fattoria di Celle – per far co noscere anche opere meno note, ma di inestimabile valore».
Così la vicepresidente Monica Barni ha aperto nel pomeriggio la tavola rotonda sul ruolo delle "Capitali della cultura, sinergie tra politiche locali, nazionali ed europee come stimolo per la crescita e lo sviluppo" a cui hanno partecipato il commissario alla cultura Tibor Navracsics, Silvia Costa, il vicepresidente del Consiglio della città di Birmingham e presidente del Forum della cultura di Eurocities, Ian Ward, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, il sindaco di Mantova (Capitale Italiana della cultura 2016) Matteo Palazzi, il vice sindaco e assessore alla cultura di Mons, Savine Eron, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, il Sindaco di Umeå (Svezia) Marie-Louise Rönnmark.
«Con la proclamazione avvenuta il 25 gennaio 2016 di Pistoia Capitale italiana per la cultura 2017 – ha proseguito Barni - si dà un tributo importante a visione e capacità progettuale della politica pubblica che ha saputo valorizzare l'offerta culturale di un territorio ad alto potenziale di coesione e integrazione sociale con un lavoro di pianificazione strategico e partecipato, imperniato su un principio di educazione e cultura come fondamento di una comunità che progetta il futuro avendo memoria di sé. Il 2017 sarà l'occasione per Pistoia di schiudersi anche a un pubblico internazionale – che già ne apprezza alcune eccellenze come i monumenti gotici, il gruppo scultoreo della Visitazione di Luca Della Robbia, la Collezione Gori di opere d'arte contemporanea site specific alla Fattoria di Celle – per far co noscere anche opere meno note, ma di inestimabile valore».
Da parte di Silvia Costa, coorganizzatrice dell'evento e ex-presidente della Commissione cultura del Parlamento europeo, è stata messa in evidenza «l'importante missione europea che spetterà a Pistoia in questo anno difficile: dimostrare come si possono costruire ponti di dialogo interculturale e interreligioso. Questo è davvero un potente messaggio in una Europa e in un mondo che sembrano talora aver perduto l'alfabeto umano. Propongo, a fine 2017, un incontro, a Pistoia, che metta a confronto le esperienze maturate in questi trent'anni dalle capitali Europee e nazionali della cultura, anche in vista del 2018, anno europeo del Patrimonio culturale».
Nel suo intervento il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, ha illustrato la «duplice finalità della nostra presenza a Bruxelles: promuovere a livello internazionale la nostra città ed il progetto di Pistoia capitale italiana della cultura 2017, con gli operatori turistici e la stampa europea; e quella, più ambiziosa, di avviare una riflessione condivisa tra le diverse capitali della cultura europee intorno al significato stesso di cultura, che non può che rimandare a una dimensione plurale. Nel riconoscimento per tutti del diritto all'accesso al sapere e all'educazione, quali fondamentali veicoli di emancipazione personale e collettiva, possiamo trovare, oggi, i tratti essenziali della nostra identità di cittadini italiani ed europei, e rimotivare così il coraggio necessario per arginare ritornanti nazionalismi e sentimenti xenofobi, che ci vorrebbero pericolosamente intenti ad erigere nuovi muri e cortine di filo spinato. La prospettiva cui guardiamo è quella degli Stati uniti di Europa, edificati sulle fondamenta solide che hanno permesso la nascita delle nostre democrazie, conquistate con la Resistenza, ed edificate contro ogni forma di intolleranza, sui valori della libertà, fratellanza, uguaglianza».
Nel suo intervento il sindaco di Pistoia, Samuele Bertinelli, ha illustrato la «duplice finalità della nostra presenza a Bruxelles: promuovere a livello internazionale la nostra città ed il progetto di Pistoia capitale italiana della cultura 2017, con gli operatori turistici e la stampa europea; e quella, più ambiziosa, di avviare una riflessione condivisa tra le diverse capitali della cultura europee intorno al significato stesso di cultura, che non può che rimandare a una dimensione plurale. Nel riconoscimento per tutti del diritto all'accesso al sapere e all'educazione, quali fondamentali veicoli di emancipazione personale e collettiva, possiamo trovare, oggi, i tratti essenziali della nostra identità di cittadini italiani ed europei, e rimotivare così il coraggio necessario per arginare ritornanti nazionalismi e sentimenti xenofobi, che ci vorrebbero pericolosamente intenti ad erigere nuovi muri e cortine di filo spinato. La prospettiva cui guardiamo è quella degli Stati uniti di Europa, edificati sulle fondamenta solide che hanno permesso la nascita delle nostre democrazie, conquistate con la Resistenza, ed edificate contro ogni forma di intolleranza, sui valori della libertà, fratellanza, uguaglianza».
L'iniziativa è proseguita in serata con uno spettacolo della Compagnia Virgilio Sieni, coreografo fiorentino, che si è tenuto al Teatro De Vaudeville, nella Galerie de la Reine, preceduto da una degustazione di prodotti tipici toscani. La vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, è intervenuta a salutare i presenti affiancata dall'Incaricato d'Affari della Ambasciata Italiana presso il Belgio, Andrea Esteban Samà e dal direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, Paolo Grossi.
Redazione