Tra i protagonisti della 16^ edizione del festival “Suoni riflessi”, dal 21 ottobre al 18 novembre a Firenze, oltre a musicisti quali Massimo Quarta e Yuval Gotlibovich, lo scrittore ed enigmista Stefano Bartezzaghi e l’attore Luigi Lo Cascio. Collaborazioni con la Camerata Strumentale di Prato e Tempo Reale. In programma anche diverse musiche di compositori viventi (con qualche prima assoluta): Anichini, Corghi, Cosmi, De Rossi Re, Fuentes, Sannicandro, Zivkovich. Abbinato alla manifestazione diretta da Mario Ancillotti con Matteo Fossi, il nuovo Concorso internazionale d’interpretazione musicale “Marcello Pontillo” per giovani solisti e gruppi musicali con precisi progetti di programma. Possibile iscriversi fino al 22 ottobre. Gli incontri del sabato sera coi protagonisti di “Svelare la musica” e le eliminatorie del concorso sono a ingresso libero.
Un competizione musicale fuori dagli schemi, centrata sui progetti di programma, l’intelligenza interpretativa e la capacità di comunicare col pubblico dei musicisti partecipanti, oltre che sulla loro abilità tecnica. Sarà il Concorso internazionale di interpretazione musicale “Marcello Pontillo”, la nuova iniziativa dell’ensemble Nuovo Contrappunto che prende il nome dal presidente prematuramente scomparso, ad arricchire e caratterizzare l’articolato e caleidoscopico cartellone della 16^ edizione del festival “Suoni riflessi”: un inedito itinerario attraverso la storia della musica classica costellato dei più disparati e stimolanti accostamenti culturali.
Otto concerti (cinque domeniche mattina e tre giovedì sera) e tre incontri (il sabato sera) dal 21 ottobre al 18 novembre presso la Sala Vanni di Firenze - più due prove eliminatorie del concorso aperte al pubblico all’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze di via Portinari - che avranno protagonisti d’eccezione sia del mondo musicale, fra cui il violinista Massimo Quarta e il violista e compositore Yuval Gotlibovich, che di altri ambiti dello spettacolo e della cultura, come lo scrittore ed enigmista Stefano Bartezzaghi e l’attore Luigi Lo Cascio. Senza dimenticare, oltre al direttore del festival Mario Ancillotti, al vice direttore Matteo Fossi e tutti i musicisti dell’ensemble Nuovo Contrappunto, le collaborazioni con due eccellenze musicali toscane quali la Camerata Strumentale di Prato e Tempo Reale. Nonché, appunto, nell’ultima settimana, i giovani musicisti (sia strumentisti che cantanti, sia solisti che gruppi da 2 a 6 elementi) ammessi alle eliminatorie e poi alla finale-concerto del Concorso Pontillo, nella quale salirà in cattedra anche il pubblico degli Amici di Suoni Riflessi (è necessario l’abbonamento al festival per farne parte) decretando il vincitore. (L’iscrizione al concorso scade il 22 ottobre, per informazioni).
Ad aprire i concerti domenicali di Suoni riflessi 2018 (tutti alle 11 di mattina) sarà il 21 ottobre la Camerata Strumentale di Prato diretta nell’occasione da Mario Ancillotti, con la voce solistica di Silvia Tocchini, in “Musica alla specchio”: un concerto in cui brani di Bach, Stravinskij e Rossini/Corghi si susseguiranno «fra imitazioni, rimandi e reciproci sguardi ironici e affettuosi», come spiega il direttore Ancillotti. Un gioco di specchi che si aprirà con il Concerto Brandeburghese n. 3 in sol magg. di Johann Sebastian Bach (con cadenza di Antonio Anichini per archi e fiati ad libitum appositamente scritta), a cui seguirà il Dumbarton Oaks in mib magg. di Igor Stravinskij, ricco di citazioni del concerto brandeburghese, e che si chiuderà con la Suite Dodò del compositore piemontese Azio Corghi (1937 Cirié, Piemonte), una raffinatissima rielaborazione per mezzosoprano, flauto e archi di alcune arie infantili e rassicuranti di Péchés de vieillesse (Peccati di vecchiaia) di Gioachino Rossini, di cui ricorre quest’anno a novembre il 150 anniversario della morte. Il seguente appuntamento domenicale sarà, il 28 ottobre, “Musica… in gioco” con Stefano Bartezzaghi, «il signore indiscusso del gioco nelle sue varie coniugazioni»: intellettuale, linguistica, enigmistica e in questo caso musicale, che arriverà a scomodare il Mozart che si diverte a giocare ai dadi (Gioco dei dadi musicali, con Stefano Bartezzaghi, Matteo Fossi al pianoforte e il pubblico), dopo aver giocato in successione, insieme a Fossi e al Siena Percussion Quartet, con il Mozart di Uno scherzo musicale in fa maggiore K 522 (un frammento), il Rossini del Petit caprice nello stile di Offenbach, il Satie dei Veri preludi flaccidi (per un cane) e della Sonatina burocratica, il Reich di Clapping Music (per pubblico e percussioni) e col Trio per uno 1° e 3° movimento (per percussioni) di Nebojsa Jovan Zivkovich (1962 Sremska Mitrovica, Serbia). Il 4 novembre si terrà il concerto di uno dei maggiori violinisti viventi, Massimo Quarta, vincitore nel 1991, 33 anni dopo Accardo, del più celebre concorso violinistico del mondo, il Premio Paganini. In questa occasione affiancherà alcuni giovani musicisti dell’ensemble Nuovo Contrappunto (Emanuele Brilli violino, Lorenzo Cosi violoncello, Mattia Riva contrabbasso) e il pianista Matteo Fossi nell’interpretazione di musiche di Rossini, Paganini e Beethoven. Come spiega Mario Ancillotti, si tratta di «tre opere nate in un periodo di 15 anni, ma molto diverse»: la «3^ Sonata a Quattro in do magg. di un Rossini dodicenne, fresca e spontanea, scritta per una famiglia di musicisti che lo ospitarono»; l’Introduzione e variazioni su “Di tanti palpiti” dal Tancredi di Rossini, che Paganini scrisse intrecciando «una serie di variazioni nelle quali l’atmosfera tipicamente salottiera, richiesta dal genere, si colora di venature sulfuree nei passi dal virtuosismo più mirabolante»; e infine la celeberrima Sonata in la magg. Op 47 di Beethoven «dedicata al musicista violinista Rodolphe Kreutzer, che non la eseguì mai, considerandola “scandalosamente incomprensibile” […] Ma per fortuna ora non è più così». Poi sarà la volta, l’11 novembre, di “Ovunque, fuori dal mondo” con Luigi Lo Cascio ed Ekaterina Valiulina al violino, Erica Piccotti al violoncello, Alessia Luise all’arpa, Yuval Gotlibovich alla viola, Mario Ancillotti al flauto e Matteo Fossi al pianoforte. Un omaggio a Debussy, ideato da Alberto Batisti, Ancillotti e Fossi in collaborazione con la Sagra Musicale Umbra, nel centenario della morte del compositore francese: l’esecuzione delle sue ultime tre sonate (per violoncello e pianoforte, per flauto viola e arpa, per violino e pianoforte), che sono la testimonianza finale di un uomo minato dalla malattia e sconvolto dalla guerra, verrà «contrappuntata da letture di testi di Debussy stesso e di passi di Alla ricerca del tempo perduto di Proust da parte di uno degli attori più impegnati ed amati del panorama italiano: Luigi Lo Cascio». Il concerto conclusivo del 18 novembre, come anticipato, coinciderà con la finale del Concorso Pontillo (al massimo 3 solisti o gruppi) che, dopo aver superato le eliminatorie del 16 e 17 novembre di fronte a una qualificatissima giuria internazionale, potranno proporre al pubblico i loro progetti musicali e mettere alla prova le loro capacità interpretative e comunicative. Sarà infatti il voto del pubblico abbonato a decidere il vincitore. Che sarà annunciato poco dopo il termine delle esecuzioni.
Anche i tre concerti del giovedì (tutti alle 19) presentano vere “chicche” di rara fruizione. Il 25 ottobre, grazie alla collaborazione con Tempo Reale, si terrà “Cello +”, con il violoncellista Michele Marco Rossi e Francesco Canavese alla regia del suono: un confronto, su musiche di Arturo Fuentes (1975 Città del Messico), Valerio Sannicandro (1971 Bisceglie), Gabriele Cosmi (1988 Oristano) e Fabrizio De Rossi Re (1960 Roma), fra lo strumento più romantico ed effusivo, il violoncello, e l’elettronica declinata in varie tecniche. «Scontro o incontro? Forse entrambe le cose» osserva Ancillotti. Così sintetizza questo concerto Francesco Giomi: «Michele Marco Rossi presenta, insieme a Tempo Reale (il centro di ricerca musicale fondato da Luciano Berio), un repertorio-catalogo dove si alternano approcci e linguaggi diversi e dove due prime assolute italiane affiancano composizioni recentemente presentate con successo alla Biennale Musica». Invece l’8 novembre sarà la volta di “Musiche dai Mondi”, un percorso con «due strumenti a volte popolari, a volte aristocratici, quali il flauto (di Mario Ancillotti) e la chitarra (di Lorenzo Micheli), attraverso Brasile, Italia, Usa, Giappone, Argentina, India, oltre i luoghi comuni dell’eurocentrismo, alla ricerca delle radici più autentiche della musica popolare autoctona con i compositori Heitor Villa Lobos (Distribuzione di fiori), Enrico Castelnuovo Tedesco (Sonatina op. 205), Toru Takemitsu (Verso il mare), Astor Piazzolla (Storia di tango), Ravi Shankar (L’alba incantata)». Infine il 15 novembre un «interessantissimo esperimento di musica dal vivo sul famoso film di Robert Wiene “Il gabinetto del dottor Caligari” (1920), capolavoro del cinema espressionistico, con i fratelli Gotlibovich». Uno spettacolo, a cura di Noa Project (piattaforma di Yuval Gotlibovich e Raquel Castro per riunire musicisti del panorama internazionale intorno a progetti specifici), con musiche scritte da Yuval Gotlibovich ed eseguite da lui alla viola insieme al fratello Jonathan al violoncello. Una composizione ispirata allo stile espressionista tedesco, con valzer dominanti in molti dei suoi temi. «Il duo strumentale – si legge nel libretto - consente l’interazione con le delicate sfumature di recitazione, espressioni facciali, in modo che a volte segue parallelamente il film e i suoi eventi e altre volte tende più a sottolineare l’atmosfera incombente e di presagio drammatico e incomprensibile».
Tre degli eventi domenicali saranno preceduti, di sabato alle 18, sempre in Sala Vanni, dagli ormai consueti incontri di preparazione ai concerti della serie “Svelare la Musica”, che «affermano quanto sia importante per il pubblico conoscere i segreti del pensiero creativo, della composizione e della interpretazione». Tre appuntamenti a ingresso libero che quest’anno si configureranno come «incontri con gli illustri ospiti» Bartezzaghi (27 ottobre), Quarta (3 novembre), Lo Cascio (10 novembre).
I biglietti saranno in vendita circa un’ora prima dell’inizio degli spettacoli al botteghino di Sala Vanni (piazza del Carmine al n. 19). Si può ottenere l’abbonamento agli spettacoli della domenica mattina, del giovedì sera o di tutto il programma, iscrivendosi agli Amici di Suoni Rifessi.
Per prenotare: 055-699223.
Biglietto intero 12 euro, ridotto 8 euro. Chi ha la card di Rete Toscana Classica ha diritto alla riduzione.
“Suoni riflessi” è organizzato dall’ensemble Nuovo Contrappunto con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Amici di Suoni Riflessi, Il Borgo Cashmere, 2Next, Ugo Bing, Apartments Florence, e in collaborazione con Rete Toscana Classica, Tempo Reale, Musica con le Ali.
Redazione