Torna la prosa al Teatro Pacini di Pescia. Giovedì 14 marzo, alle 21.15, è in programma Ottavia e Nerone, di Vittorio Alfieri, per la regia di Marco Viecca. Lo spettacolo è prodotto dalla fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro, all’interno del progetto Fortissimamente Alfieri 2017 il viaggio continua, che comprende il seminario di alta formazione Vittorio Alfieri e l’Attore e il Concorso per giovani attori Gabriele Accomazzo.
Ottavia viene condannata a morte dal tiranno per colpe mai commesse: l’unica colpa di Ottavia è quella di intralciare i piani di Nerone, che vuole sposare la sua amante Poppea. Nerone, lontano dagli obblighi del “governare”, si rifugia nelle stanze della sua reggia, dedicandosi alla musica, alle arti e a Poppea. È quasi infastidito dai suoi obblighi, tanto da permettere a Tigellino di esercitare un potere che va ben al di là delle sue competenze, e mal sopporta i consigli e i moniti del vecchio precettore Seneca. L’imperatore è distratto, impaurito, sordo ai richiami dell’amore vero che Ottavia gli riserva, è chiuso in un parco di divertimenti immaginario e perfetto, nel quale qualsiasi disturbo o disaccordo deve essere semplicemente eliminato: Ottavia, il suo amore, ma anche la sua stessa esistenza, per Nerone non sono doni, ma impedimenti ai suoi piani, ai suoi piaceri. Egli è un tiranno che uccide per fastidio; non calpesta i sentimenti, semplicemente non li vede, non li considera, non lo toccano. Compatisce sé stesso fino alle lacrime, è un assassino che ha compassione della sua condizione, giustificandola con indulgenza.
Alfieri, in quest’opera, si sgancia dalla logica della trama di causa/effetto, e si inoltra in una trama di personaggio e idea di base, accarezzando tematiche psicologiche legate a concetti quali il narcisismo, l’egoismo totale, l’incapacità di empatia, l’incapacità di accettare il rifiuto, la mancanza di raziocinio e pietà.
Un segreto accompagna però la parabola folle del tiranno, un sentimento difficile che forse lo rende teneramente vicino ad Ottavia, un legame inaccettabile, reso impossibile dallo spettro e dalle imposizioni subite da sua madre Agrippina.
Ottavia: Rossana Peraccio
Nerone: Marco Viecca
Poppea: Daniela Placci
Seneca: Valentina Veratrini
Tigellino: Diego Coscia
Regia: Marco Viecca
Aiuto regia: Rossana Peraccio
Scenografie: Francesco Fassone
Gestione tecnica: Paolo Penna
La stagione 2018/2019 del Teatro Pacini va in scena in collaborazione con Alfea Cinematografica per la direzione artistica di Battista Ceragioli.
Info e biglietti: www.vivaticket.it, biglietteria@teatropacini.it, 0572 490049 e 391 4868088. La biglietteria è aperta tutti i sabati dalle 10 alle 12 e il giorno dello spettacolo dalle 18.
Redazione