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Oggi, nella Sala Giunta del Comune di Pescia, è stato ufficializzato il Piano Operativo, l'ex regolamento urbanistico, che dà fattivamente il via al procedimento amministrativo. Il Piano nella città di Pescia, che mancava da molti anni, prevede il consumo zero di territorio, il recupero e la riqualificazione delle zone depresse e il Progetto Pinocchio. Di seguito il calendario degli incontri con la cittadinanza.

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Oggi, nella Sala Giunta del Comune di Pescia, è stato ufficializzato il Piano Operativo, l'ex regolamento urbanistico, che dà fattivamente il via al procedimento amministrativo. Il Piano nella città di Pescia, che mancava da molti anni, prevede il consumo zero di territorio, il recupero e la riqualificazione delle zone depresse e il Progetto Pinocchio. Di seguito il calendario degli incontri con la cittadinanza.

Da anni il Comune di Pescia aspettava un Piano Operativo, di fondamentale importanza per cittadini e imprese per l'aspetto urbanistico e pianificatore del territorio.
«Sostanzialmente - introduce Oreste Giurlani - come Amministrazione ci siamo posti un obiettivo ambizioso, che ci impegniamo ad approvare in toto entro l'anno in corso. Redigere un Piano partecipato, condiviso, che sia in grado di mantenere e sviluppare una linea di percorso fattiva non è semplice, ma l'assessora all'urbanistica e tutta la commissione urbanistica stanno portando avanti un buon lavoro».
Nel programma sono presenti tre linee fondamentali di percorso da seguire: il non consumare più territorio comunale, salvo completamenti o migliorie strutturali, il recupero e la riqualificazione di buchi neri e zone depresse, ma anche del centro storico e delle zone montane seguendo politiche di risparmio energetico e, per ultimo, il Progetto Pinocchio con la riattivazione con Collodi dell'Accordo Programma del 2001.
Per Pescia si tratta di una data storica: dopo anni di vuoto, da oggi, 5 gennaio 2017, si riparte con un nuovo Piano Operativo urbanistico.
«Come Comune ci troviamo in un territorio di salvaguardia da quasi due anni, da marzo 2015, -riprende Lucia Guidi, con delega all'urbanistica e alle politiche per l'edilizia- inoltre l'ultimo vecchio regolamento urbanistico comunale risale al '99. Questo significa non avere la possibilità di concedere permessi edilizi e piani attuativi. Per questo, e ancora di più, abbiamo avvertito forte l'esigenza di dotare il nostro terriotorio di un piano urbanistico all'avanguardia che tenesse conto di tante priorità, prima fra tutte Collodi, in previsione di una valorizzazione turistica importante che possa pemetterci di creare collegamenti e intrecci con Pistoia Capitale Cultura».
In quest'ottica lo scorso 24 novembre è stato presentato in Consiglio comunale l'avvio del procedimento di tale Piano, dove sono presenti linee guida che puntino a concretizzare e formalizzare una nuova e funzionale idea di città che il comune di Pescia vuole proporre. Fondamentale, in tal senso, è la creazione di un processo inclusivo e partecipativo che vada a coinvolgere tutti gli attori sociali del territorio: per questo sono stati programmati per il prossimo mese di gennaio cinque appuntamenti aperti alla cittadinanza.
Il calendario degli incontri pubblici è il seguente:
- 9 gennaio, ore 21: Sala conferenze del Museo della carta di Pietrabuona;
- 11 gennaio, ore 21: Sala conferenze della Banca di credito cooperativo Alberghi;
- 16 gennaio, ore 17: Sala Consiliare del Comune di Pescia, dov'è convocato un incontro ravvicinato di confronto con i vari ordini professionali (architetti, ingegneri, geologi, idraulici);
- 16 gennaio, ore 21: Cinema Splendor;
- 18 gennaio, ore 21: Sala del Grillo, Fondazione nazionale Collodi.
Fondamentale in tal senso, per poter bene integrare una pianificazione d'insieme, è il lavoro di concertazione collettiva, in un'ottica di sovra-pianificazione armonica da allargare anche ai territori comunali limitrofi, espressione della volontà degli interessi fattivi del territorio.
Dopo la sua adozione, step successivo importante sarà quello dell'osservazione sul campo: un'osservazione precisa e capillare, anch'essa espressione di dialogo ulteriore con tutti gli attori coinvolti sul territorio.
«Certamente la scadenza che ci siamo dati è ambiziosa - conclude Guidi - ma noi siamo ottimisti perchè la città, adesso, ha veramente bisogno di qualcosa di diverso. Se procediamo a lavorare uniti, in concertazione collegiale con i nostri concittadini, non potremo che dare nuova vita a qualcosa di buono.»

Redazione

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