Dati ancora non ufficiali, ma in base a quanto scrutinato sembra ormai certa la composizione del Consiglio Provinciale di Pistoia, che resterà in carica fino al 2019: i candidati della lista “Democratici e Socialisti” si assegnano otto seggi, mentre il gruppo di centrodestra “Provincia Alternativa” dovrebbero vedersi assegnati solo due seggi.
Il Consiglio Provinciale, dopo la riforma Del Rio, non è più eletto direttamente dai cittadini, ma da assemblee di secondo livello, formate da sindaci e consiglieri comunali. Hanno votato così in 198 su un totale di 272 aventi diritto. Il presidente della Provincia Rinaldo Vanni proseguirà nel suo mandato fino al 2019. Tra i più votati ci sono Marco Onori (Forza Italia), Gilda Diolaiuti (Pd), Alessio Torrigiani (Pd) e Marzia Niccoli (Pd).
I consiglieri M5S ritirano invece la scheda elettorale e si rifiutano di votare: «Le Province non sono abolite, ma soltanto il diritto di voto dei Cittadini. [...] Noi tutti consiglieri M5S della provincia di Pistoia ci riteniamo cittadini e non politici e quindi per solidarietà ai cittadini che non possono votare e come gesto di protesta abbiamo ritirato la scheda elettorale fatto verbalizzale la seguente dichiarazione: “Come consigliere comunale del Movimento 5 Stelle non riconosco questa votazione che indemocraticamente nega l'espressione di voto dei cittadini. Per cui restituisco la mia scheda e mi rifiuto di votare. Allontanare i cittadini dalla possibilità di votare un programma politico è un abuso di potere, perpetrato forzando i meccanismi democratici di rappresentanza per impedire l’esercizio della volontà popolare. Il recente referendum ci ha negato la possibilità di votare a favore dell'abolizione delle province con voto separato ed oggi, rifiutando la scheda ribadiamo la nostra contrarietà alle stesse. La legge Delrio ha creato il caos dei servizi essenziali è non ha saputo riorganizzare la gestione delle risorse. Queste non sono le riforme che chiedono i cittadini ma solo politica di casta!».
Redazione