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Rinviato a giudizio dal Gup Sara Farini del tribunale di Firenze il sindaco di Pescia Oreste Giurlani che dovrà quindi comparire davanti al tribunale di Firenze il prossimo 2 aprile. Il Gup ha accolto la richiesta di costituzione di parte civile del Partito Democratico di Pescia di cui Giurlani faceva parte quando fu arrestato. Giurlani commenta:”Dimostrerò nel processo la mia innocenza e lavorerò ancora più intensamente per ripagare la fiducia degli elettori”. Uncem intanto è in stato di liquidazione con 2 milioni d’euro di debiti.

Le accuse nei confronti di Giurlani sono quelle di peculato e di traffico di influenze illecite. Reati che, secondo la procura, Giurlani avrebbe commesso dal 2012 al 2016, anni durante i quali rivestiva la carica di presidente dell’Uncem Toscana che oggi è stata affidata a un liquidatore, l’avvocato Fabrizio Giuliano di Pisa il quale pochi giorni fa ha spiegato: «Abbiamo un centinaio di creditori e circa 2 milioni di euro di debiti. I principali sono nei confronti di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate, che ha inviato un pignoramento da 622mila euro e bloccato il conto corrente. Se i Comuni o la Regione non ci aiuteranno a trovare i fondi non abbiamo modo di pagare nessuno». Con buona pace dei tanti creditori che aspettano.

Il Pubblico Ministero invece accusa Giurlani di aver sottratto, durane la sua presidenza, 724.331 euro di denaro pubblico dai conti bancari dell’Uncem che erano nelle sue disponibilità. Un’altro capo d’accusa è invece quello di traffico di influenze illecite che si sarebbero svolte  con un imprenditore pratese, dal quale avrebbe ricevuto circa 40mila euro nel 2012 come prezzo per aver mediato in alcuni enti pubblici e in rete telematica toscana un prodotto informatico dell’imprenditore pratese. 

Il sindaco di Pescia commenta:“ Dimostrerò nel processo la mia innocenza. Lavorerò ancora più intensamente per ripagare la fiducia degli elettori” - e continua Giurlani- “L’esito dell’udienza di oggi era ampiamente previsto e non mi coglie certo di sorpresa. Come ho sempre sostenuto, confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia e sono certo che all’interno del processo potrò dimostrare la mia completa innocenza. Dal punto di vista amministrativo quanto accaduto oggi moltiplica le mie energie per tenere fede al patto con gli elettori, ai quali niente è stato nascosto di quanto stava accadendo e sarebbe successo. Pescia non rientra in questa indagine, non fa parte del processo che va a iniziare e, come ben sanno i pesciatini ai quali ho sempre detto tutto nella massima trasparenza, non avrà ripercussioni nel corso del mandato amministrativo.

Da parte mia posso dire di avere ancora più motivazioni ad amministrare nel migliore dei modi la città, per tenere fede a quanto ho detto in campagna elettorale e per ripagare la fiducia dei pesciatini che anche in questi giorni mi hanno manifestato a più riprese la loro vicinanza.

Sono sereno perché convinto che alla fine di tutto questo, la mia immagine di amministratore ne uscirà ulteriormente rafforzata, visto che ho sempre fatto solamente gli interessi dei cittadini”.

Redazione

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