Arte, politica, contestazione e cambiamenti sociali in un ventennio di straordinaria vitalità dell'Italia, dall'immediato dopoguerra al '68: questo il filo conduttore di "Nascita di una Nazione: tra Guttuso, Fontana e Schifano", mostra di arte contemporanea in programma in Palazzo Strozzi a Firenze dal 16 di marzo al 22 luglio.
L'esposizione, curata da Luca Massimo Barbero, che è stata presentata il 14 marzo alla presenza, tra gli altri, del direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino, racconta le correnti artistiche di quegli anni, dall'Informale alla Pop art, fino ad arrivare all'arte povera e a quella concettuale.
Ottanta le opere che compongono l'itinerario di "Nascita di una Nazione", con dipinti, sculture e installazioni tra i quali, oltre a Guttuso, Fontana e Schifano, spiccano creazioni di Alberto Burri, Emilio Vedova, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto ed altri. L’esposizione vede per la prima volta riunite assieme opere emblematiche del fermento culturale italiano del secondo dopoguerra, gli anni del cosiddetto “miracolo economico”, momento di trasformazione profonda della società italiana fino alla fatidica data del 1968. È in questo ventennio che prende forma una nuova idea di arte, proiettata nella contemporaneità attraverso una straordinaria vitalità di linguaggi, materie e forme. Un itinerario artistico, quello della mostra, che parte dalla diatriba tra Realismo e Astrazione, prosegue con il trionfo dell’Arte Informale per arrivare alle sperimentazioni su immagini, gesti e figure della Pop Art in giustapposizione con le esperienze della pittura monocroma fino ai nuovi linguaggi dell’Arte Povera e dell’Arte Concettuale.
Redazione