Lo sbandierato 7 a 0 non si è avverato e ora Salvini e, con lui, il centrodestra, si ritrova con un pugno di mosche in mano'', dice a mezza bocca un big di Forza Italia. Nel centrodestra è iniziato il 'processo' a Matteo Salvini.
Il mancato 'cappotto' alle regionali sbandierato più volte ai comizi, una campagna tutta incentrata sui social perdendo di vista il 'contatto' con il territorio e una gestione quasi militare della Lega, avrebbero fatto storcere il naso a non pochi in via Bellerio e tra gli alleati. Al punto che qualcuno ha iniziato a mettere in discussione la leadership del 'Capitano' nel centrodestra. La maledizione del Papeete sembra perseguitare l'ex ministro dell'Interno. Molti tra leghisti, esponenti azzurri e di Fdi si sono chiesti: perché sempre stressare le campagne elettorali e farle
I toni usati durante i comizi non sono piaciuti specialmente alla 'vecchia guardia' del Carroccio e nel mirino sono finiti i fedelissimi di 'Matteo'. Questa tornata elettorale, in particolare, si caratterizza per un dato: fallisce anche il secondo assalto ad una roccaforte rossa. Dopo l'Emilia Romagna anche la Toscana, ridimensiona le ambizioni del numero uno della Lega. La conquista delle sole Marche, grazie a un candidato di Giorgia Meloni, è ''poca roba rispetto alle aspettative'', confida un leghista di lungo corso, che aveva creduto alla possibilità di dare una prima 'spallata' al governo Conte.