Ci lascia lo chef più stellato (con ben 32 stelle): abbiamo appreso ieri della morte di Joel Robuchon, ricoverato per una grave malattia, l'incredibile cuoco che ha portato la cucina in tv, capace di realizzare una mitica ratatouille a cui è stato dedicato l'omonimo cartone Pixar.

Un grande cuoco, simbolo della cucina francese e considerato da tutti come il genio di quella transalpina, Joel Robuchon inizia la sua carriera quasi per caso. Da giovanissimo voleva diventare prete e all'età di 12 anni entra proprio con questa idea nel piccolo seminario di Mauleòn, ma qui, nelle cucine delle suore, scopre che la sua strada sarebbe stata un'altra. Da qui in poi inizia una carriera incredibile: diventa chef (responsabile di una squadra di 90 persone) all'Hotel Concorde Lafayette a Parigi a 29 anni e, soltanto due anni dopo, arriva uno dei primi riconoscimenti: «miglior artigiano di Francia».
Le prime due stelle le ottiene poi all’Hotel Nikko e dopo poco diventano tre nel suo primo ristorante, Le Jamin. Nel 1987 è eletto «cuoco dell’anno» e nel ’90 «cuoco del secolo» per la guida Gault & Millau.
Quattro anni dopo questo importante riconoscimento, Joel apre il suo ristorante “Le Robuchon”, che l’International Herald Tribune definisce «miglior ristorante al mondo». Joel segna così la fine del minimalismo della nouvelle cuisine, riportando sapori e quantità ai piatti, ma la sua rivoluzione non si ferma qui: lo chef francese porta per la prima volta la cucina in tv. A 50 anni, infatti, lascia le cucine per divulgare il suo sapere su schermo televisivo e libri.
Si dedica così alla scrittura di libri di gastronomia, diventati veri e propri best sellers, e a trasmissioni tv molto amate (come "Bòn appentit, bien sur"), dove presenta ricette semplici e alla portata di tutti. La semplicità è infatti la chiave di volta di tutto il suo lavoro, ne ha sempre fatto una guida anche nei suoi piatti. Quella semplicità vera, di non facile creazione, capace di stupire a tavola, come nella vita.

Andrea Vitali